«Presidenti “rossi”, ragionate: non ci sarà scempio ambientale»

Governatore Giancarlo Galan, domani la giunta regionale del Veneto varerà un piano casa. Da quanto ci lavorate?
«Un mesetto. L’edilizia tradizionalmente è uno dei settori più veloci nel rimettersi in moto, reagisce prima di altri e trascina con sé un notevole indotto. Il mattone che riparte ha ricadute economiche, industriali e sociali. Questo insieme di considerazioni ha portato la regione ad agire».
Che tempismo: avete bruciato il governo?
«Sciocchezze. L’urbanistica è una materia che Stato e Regioni devono disciplinare assieme. Occorreva un collegamento con il governo e l'onorevole Ghedini ha svolto un ruolo importante. Questo è il punto di partenza».
Quindi lei è il capofila dei nuovi cementificatori...
«Lo so che si farà di tutto e di più per contrastare questo progetto, soprattutto dalla parte più becera della sinistra e da quel solito vecchio ambientalismo che quando decide di essere contro non ragiona più né ascolta le ragioni degli altri».
Non è un condono edilizio mascherato?
«Questo ritornello dello scempio dei centri storici e del paesaggio è un’idiozia infame. Stiamo parlando di un progetto che riguarda il patrimonio edilizio esistente. Senza contare che è un provvedimento a termine».
Quanto durerà?
«Un anno, al più tutto il 2010, e limitatamente agli edifici costruiti prima del 1989. Il che denota tutta la nostra cautela nel voler tenere sotto controllo fenomeni che vanno sorvegliati. La tutela del paesaggio è l’unica delega che ho tenuto per me, è uno degli obiettivi principali che mi sono posto in questi anni e nei quali abbiamo ottenuto molti risultati anche sostenendo premi, mostre, concorsi indirizzati alla qualità dell’architettura. Quando dico che vogliamo anche riqualificare le architetture, so di che cosa parlo».
Non dirà che il vostro è un obiettivo estetico?
«Anche. Siamo pieni di brutture e di costruzioni che non rispettano le normative più recenti. Non ho problemi a riconoscere che il Veneto è un’immensa area metropolitana sviluppatasi dagli anni ’60 in modo spesso devastante, penso a certe periferie urbane o zone industriali o artigianali».
Demolirà i simboli del modello imprenditoriale veneto?
«Daremo la possibilità di abbatterli e ricostruirli a norma, più belli di prima perché l’architettura contemporanea ha dato anche da noi straordinari esempi, e anche tecnologicamente più avanzati. Qual è il problema?».
Molti suoi colleghi governatori sono perplessi.
«Di che? Perché tentennate, amici presidenti delle regioni rosse? Qui non si tratta di violare vincoli paesaggistici, monumentali o architettonici: ci limitiamo a sveltire la burocrazia. Se avete un’amministrazione capace, prudente, attenta, competente come abbiamo noi in Veneto, affrontate il problema, cercate di fare decollare questa proposta, perché la ricaduta è importante sul piano economico ma anche sulla riqualificazione architettonica e paesaggistica di tante parti del nostro Paese che fanno oggettivamente schifo, in Veneto come in Toscana e in Emilia».
Che cosa sono i criteri di ecosostenibilità che premierete?
«In tanti edifici c’è dispersione energetica, non si utilizzano fonti alternative, non c’è risparmio. Ecco l’indotto dell’edilizia: non riparte solo il mattone ma anche le tecnologie collegate. Gli edifici costruiti prima del 1989 (molti anche dopo, ma noi abbiamo fissato quella data) potranno essere resi più efficienti».
La regione si limita a sveltire le pratiche o distribuisce soldi?
«Concediamo deroghe per la parte burocratica e amministrativa e svolgiamo i controlli. Favoriremo in ogni modo chi può abbattere e ricostruire nel segno della qualità ciò che è fatiscente, degradato, brutto, non a norma».
Ha parlato di casette e capannoni industriali.
«Potranno beneficiarne dal piccolo proprietario all'industriale».
E chi vive nei condomìni?
«È il condominio che deve mettersi in moto. L’aumento di cubatura fino al 20 per cento significa ingrandire, ammodernare, riqualificare».
Avete fatto una stima delle ricadute economiche?
«Per il momento no».
Quando prevede che entrerà in vigore il piano casa veneto?
«Domani la giunta regionale approva la delibera. Come ha detto il presidente del Consiglio, il governo venerdì adotterà un testo base che poi verrà proposto alle regioni.

Noi quel testo base lo abbiamo già, come la Sardegna, e lo faremo nostro».
Insomma siete pronti a partire subito.
«Sì, avendo collaborato a questa cosa. Le altre regioni attendono il testo base e poi si regolano».

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