Il pressing di Napolitano: "Bisogna ridurre il debito Ciascuno faccia il suo" 

Il capo dello Stato invita le forze sociali e politiche a non farsi condizionare da calcoli elettorali e ad abbattere il muro del debito pubblico

Il pressing di Napolitano: 
"Bisogna ridurre il debito 
Ciascuno faccia il suo" 

"E' giunto il momento di abbattere gradualmente ma a ritmo sostenuto e costante il muro del debito pubblico insostenibile che abbiamo, accumulatosi nel corso dei decenni". Il monito del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano arriva dalla cerimonia di consegna delle onorificenze per i cavalieri del lavoro. Il capo dello Stato ha comunque aggiunto e assicurato che "lo stiamo facendo, come indicano i decreti di luglio e di agosto, adottati celermente in parlamento in ottemperanza agli impegni assunti, e intendiamo farlo senza alcuna incertezza e tergiversazione".

Parlando della crisi e delle necessarie riforme, ha affermato: "Non posso tacere la mia angustia nel constatare che le condizioni politiche per questa più larga condivisione non si sono finora verificate".

Secondo Napolitano è necessaria una "straordinaria mobilitazione e tensione di tutte le nostre energie" per superare la crisi, per "liberarci da antiche insufficienze e far fronte a momenti di estrema difficoltà". Proprio l’Italia, ha aggiunto il capo dello Stato, "è molto esposta ai venti di questa crisi, anche per l’abnorme dimensione del rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo, che ci ha reso bersaglio di una crisi di fiducia e anche di attacchi speculativi nei mercati finanziari, e che preoccupa seriamente i nostri partner europei". 

E poi Napolitano ha invitato a mettere "al centro delle nostre preoccupazioni la disoccupazione e la frustrazione giovanile", anche per garantire "l'equilibrio democratico e della convivenza civile". Insomma, ha concluso Napolitano, per affrontare la crisi "ciascuno faccia la sua parte".

Infine l'appello all'intera classe politica: "Chiedo a tutte le forze sociali e politiche lungimiranza: va sventato il rischio di un fuorviante condizionamento di calcoli elettorali.

Questo rischio esiste non solo in Italia ma in Europa: in Francia, dove si voterà nel 2012, ed in Germania, dove si sono succedute elezioni regionali e si andrà successivamente alle elezioni generali, o negli Stati Uniti, dove egualmente si tornerà a votare l’anno venturo. Si guardi con coraggio agli interessi comuni di più lungo termine per l’unità dell’Europa, per lo sviluppo mondiale, per il futuro delle giovani generazioni".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica