da Roma
Eliminare le code. E trovare un antidoto alla soggezione da sportello che affligge il cittadino di fronte alla pubblica amministrazione. Perché in fondo, quando andiamo in un ufficio pubblico, tutti sappiamo che stiamo per affidarci a qualcuno che ha il monopolio di un servizio. Con diritto di vita o di morte sulle nostre scartoffie.
E non è un caso che il ministro della Pubblica amministrazione e dell’Innovazione Renato Brunetta abbia deciso di chiamarlo il sistema delle «Reti amiche». Rete perché ogni esercizio pubblico, una volta attrezzato, potrà diventare un terminale dello Stato. Amica perché, come recita il piano industriale del ministero, l’obiettivo del governo Berlusconi è offrire «servizi pubblici in condizioni di prossimità ed amicalità».
L’ispirazione di fondo è in realtà un po’ cattiva: mettere in competizione l’impiegato pubblico addetto allo sportello con il commerciante oppure con il dipendente di una banca. Efficienza, velocità, cortesia, tutto finirà nel piatto della bilancia. Cronometro alla mano, il cittadino dovrà essere messo in grado di decidere se pagare i contributi Inps in banca oppure alla sede locale dell’istituto di previdenza; se rinnovare il documento all’anagrafe oppure dal tabaccaio.
Proprio la rete dei rivenditori di sigarette e valori bollati diventerà uno dei supporti principali alla pubblica amministrazione. Certo, non succederà tutto all’improvviso, ma i tempi sono stretti, assicura Davide Giacalone, che si occupa della parte tabaccai. In linea di massima già da settembre si potranno fare le prime operazioni Inps dal tabaccaio. Ad esempio pagare le quote per riscattare la laurea. Da novembre i contributi alle Colf; due mesi più tardi i terminali dei tabaccai saranno anche in grado di calcolarli. E non è una cosa da poco visto che il calcolo è complicato e spesso vene affidato a professionisti.
A partire dal prossimo anno dai tabaccai potranno anche essere pagati i contributi per le prestazioni lavorative occasionali. I famosi voucher con i quali il governo conta di rendere più semplice la regolarizzazione dei lavori una tantum. Anche i pensionati potranno scegliere di servirsi del tabaccaio per ritirare parte dell’assegno mensile. Avranno così a disposizione una rete di centri diffusi in tutta Italia dove poter prelevare e non solo l’ufficio postale. Alla fine dovrebbe essere possibile fare quasi tutte le operazioni.
E non solo dai tabaccai. Il ministro Brunetta cita anche i centri commerciali, le poste, le banche. Dei totem, cioè computer piazzati nei luoghi pubblici, potranno offrire altri servizi, come la consultazione di dati. Anche l’anagrafe dovrebbe uscire dai confini degli uffici comunali ed essere affidata ad esercizi privati. E, in prospettiva, tutti le pratiche per i documenti personali da fare ex novo o rinnovare dovranno essere possibili negli esercizi commerciali, banche o alle poste.
Una rivoluzione che sarebbe stato possibile fare già da tempo, grazie alle reti informatiche. Ma tutti i tentativi, fino ad ora sono andati a vuoto. E non per colpa del privato.
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