Premesso (e non lo dico solo io) che Celentano è molto meglio (una volta!) come cantante che come intrattenitore. Bastano e avanzano quelli che ci sono. Tutto si può concedere ad uno come lui, ma che non ci venga a dire che in Italia siamo al 77º posto in fatto di libertà. Un uomo intelligente, come Del Noce, figlio dun filosofo, direttore di Rai 1, ha messo il video a disposizione dun uomo di spettacolo assolutamente imprevedibile e incontrollabile, a scatola chiusa, senza sapere (o poco importandosene di sapere) quale uso ne avrebbe fatto. E non è libertà questa? Fidel Castro lo avrebbe fatto? Sappiano, almeno, i signori della sinistra, distinguere tra libertà e regime, proprio loro che di questultimo dovrebbero saperne qualcosa.
Daltra parte, con a fianco uno dal dente avvelenato (leggi Santoro), ci voleva poco a capire da quale parte il vento avrebbe tirato. Siamo a pochi mesi dalle elezioni politiche e dunque non vè chi non veda che anche quello show è una forma (neanche troppo larvata) di propaganda elettorale. Aggiungo: fatta da una tv pubblica per interposta persona. Non era difficile sospettare che ciò sarebbe avvenuto, eppure Berlusconi non ha censurato il programma, ciò che sicuramente avrebbe fatto il comunista Fidel Castro.
Ma, altro è fare sporadicamente satira e opposizione nei confronti di chi è al potere, altro è fare un uso sistematico 365 volte su 365 della tv pubblica (Rai 3, Radio 3, ad esempio) per gettare gratuitamente fango sul governo. Questo non può essere ammesso per palese violazione della par condicio, in quanto non risulta che sul video si facciano, da parte della maggioranza, trasmissioni preordinate e continuative in danno del centro-sinistra. Berlusconi non dispone né dun Santoro, né dun Biagi, né duna Guzzanti, né dun Luttazzi. Fuori le prove.
Pegli
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