Prete condannato a 8 anni in Vietnam «È anticomunista»

Hue (Vietnam). Il prete dissidente vietnamita Nguyen Van Ly, che ha già passato 14 anni in prigione, è stato di nuovo condannato a otto anni di carcere a Hue, nel Vietnam centrale, per propaganda contro il regime comunista. Quattro altri imputati nello stesso processo, due donne e due uomini, sono stati condannati a pene che vanno da un anno e mezzo di carcere con la condizionale a sei anni di detenzione.
Padre Ly, 60 anni, era accusato di essere l'ispiratore del movimento pro-democrazia chiamato «blocco 8406» e di appoggiare gruppi politici fuorilegge, tra cui il Partito progressista del Vietnam. Gli altri quattro imputati hanno tutti ammesso di militare in tale partito.
«Abbasso il Partito Comunista del Vietnam», ha gridato Ly quando è stato portato all'interno dell'aula con le manette ai polsi insieme con altri quattro imputati.

Un poliziotto gli ha prima coperto la bocca e l'ha poi trasferito in una stanzetta, da cui il prelato ha seguito il dibattimento. Ly è stato riportato in aula più tardi, ma si è rifiutato di rispondere alle accuse mosse contro di lui, dichiarando che «i comunisti usano la legge della giungla», prima di essere nuovamente allontanato.

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