Un coagulo di sangue che dal cuore si sposta nel cervello, attraverso il sistema circolatorio, può causare un ictus. Il trombo può ostruire o rompere una delle piccole arterie che portano ossigeno alle cellule cerebrali e provocare così un'anomalia che può risolversi in 24 ore o avere esiti drammatici.
L'ictus, patologia la cui diffusione è destinata a crescere con l'invecchiamento della popolazione, rappresenta un problema sia sociale che economico. Secondo l'Oms, sono 15 milioni ogni anno i «colpiti»; di questi, 5 milioni muoiono e altre 5 rimangono affetti da disabilità. Negli ultimi anni sono stati compiuti passi importanti nella diagnosi e terapia. Si è scoperto, per esempio, che la fibrillazione atriale (Atrial Fibrillation, AF), la più comune forma d'aritmia cardiaca, è molto spesso responsabile della formazione di coaguli nel cuore.
Secondo l'Atrial fibrillation association 71 milioni di persone nel mondo soffrono di fibrillazione atriale. Come si può prevenire il rischio che i trombi formatisi nel cuore possano causare un ictus?
La terapia più diffusa è basta su farmaci anticoagulanti orali, come il Warfarin. Questi preziosi medicinali possono però presentare controindicazioni: rischio d'emorragie, necessità di un continuo monitoraggio del sangue, obbligo di seguire una dieta e di non assumere alcuni altri farmaci. Con il progredire dell'età - e con la conseguente crescita del numero di patologie che affliggono il singolo soggetto - aumentano i casi di affetti da fibrillazione non trattabili con gli anticoagulanti orali. Una terapia alternativa è la chiusura dell'auricola dell'atrio sinistro. Secondo la letteratura, il 90% degli ictus correlati alla fibrillazione atriale è dovuta all'accumulo di trombi in questa piccola estensione del cuore. Il dispositivo Watchman, innovazione dell'americana Boston Scientific, è una protesi in Pet e nickel-titanio - a forma di ombrellino autoespandibile - che si posiziona, con un intervento poco invasivo di circa un'ora, all'interno della stessa auricola per occluderla evitando così la fuoriuscita d'eventuali coaguli. Secondo alcune ricerche, condotte su un numero statisticamente significativo di pazienti, Watchman si è una valida alternativa al Warfarin e, in alcuni casi, ha evidenziato un'efficacia superiore. E il trattamento è anche economicamente sostenibile: «I costi di una terapia con Watchman - ha affermato il dottor John Foran, cardiologo del Royal Brompton di Londra, intervenendo al Congresso della Società europea di cardiologia 2013 (Esc) ad Amsterdam - all'inizio sono superiori a quelli con anticoagulanti orali, ma nel lungo termine si rivelano inferiori. Senza contare il miglioramento della qualità di vita dei pazienti».
E sempre all'Esc, Boston Scientific e Atrial fibrillation association hanno annunciato una partnership a sostegno delle attività per aumentare la consapevolezza rispetto alla fibrillazione atriale e alla sua correlazione con l'ictus. Intesa che Boston Scientific, ha già sancito con la World Stroke Organization.
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