Bonus Irpef, chi ne ha diritto e chi rischia di perderlo

Il rischio è che alcuni lavoratori debbano restituire il trattamento integrativo riconosciuto nel 2022. Nel 730 verranno segnalate eventuali cifre da rendere

Bonus Irpef, chi ne ha diritto e chi rischia di perderlo
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I cittadini che hanno ricevuto l’ex bonus Renzi, o trattamento integrativo sull’Irpef in busta paga, rischiano di dover restituire la cifra percepita a causa delle nuove regole introdotte dallo scorso anno. Inizialmente la quota ammontava a 80 euro e successivamente è cresciuta fino ad arrivare a 100 euro, l’erogazione viene effettuata ogni mese. I requisiti per ricevere la somma sono cambiati e di conseguenza è necessario verificare di poter ricevere l'assegno.

I requisiti

La verifica dev’essere effettuata in base alle modifiche introdotte dall’1 gennaio 2022. È importante rientrare nelle due fasce previste per i contribuenti, la prima con redditi fino a 15.000 euro e la seconda tra i 15 mila e i 28 mila euro. Le circolari n.14/E e la 15/E spiegano tutte le istruzioni su detrazioni, deduzioni e crediti d’imposta. In sintesi coloro che hanno un reddito fino a 15 mila euro potranno ricevere il pieno riconoscimento dei 1.200 euro circa che sono stati versati in busta paga a partire da gennaio dello scorso anno. Coloro che, invece, si trovano nella fascia tra i 15 e i 28 mila euro rischiano di subire una richiesta di rimborso dei soldi ricevuti dopo l’invio della dichiarazione dei redditi riferita al 2023. Questa somma viene calcolata includendo l’aumento dei redditi assoggettati a cedolare secca e al netto del reddito dell’abitazione principale. Per scongiurare questa possibilità è necessario che la cifra delle detrazioni degli appartenenti a questa seconda fascia sia inferiore all’imposta lorda dovuta.

I contribuenti incapienti

Dovranno inoltre restituire il bonus i contribuenti incapienti. Si tratta di coloro che si trovano a dover rendere la cifra in quanto il reddito annuo lordo a consuntivo si rivela inferiore ad 8.174 euro. Rientrano in questa categoria coloro che registrano detrazioni IRPEF da lavoro dipendente maggiori rispetto all’imposta lorda dovuta e che quindi non possono ricevere alcun bonus di questa tipologia.

La questione

Il fisco potrebbe chiedere il rimborso proprio perché alcuni datori di lavoro avrebbero concesso il trattamento integrativo quando in realtà, dopo la riforma dello stesso, non era possibile erogarlo. Eventuali avvisi di pagamento dipendono da quando è stata presentata la domanda. La norma recita “il trattamento integrativo è riconosciuto per un ammontare non superiore a 1200 euro, determinato in misura pari alla differenza fra la somma delle detrazioni e l’imposta lorda”. Questo significa che la cifra potrebbe essere richiesta completamente o parzialmente in base a quante spese saranno incluse nella detrazione all’interno della dichiarazione dei redditi.

Per saldare il debito o verificare la sua esistenza è necessario effettuare un controllo all’interno del modello precompilato 730. Nel caso in cui vi sia effettivamente una cifra da estinguere il lavoratore troverà il modello F24 già compilato per versare o restituire la somma in questione.

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