da Milano
Il 2007 promette di essere ricordato dalle famiglie italiane come lannus horribilis del caro vita ma dopo il brindisi di Capodanno potrebbe essere ancora più difficoltoso fare quadrare i bilanci dentro le mura domestiche. Da gennaio si profila infatti una nuova stangata da almeno 1.360 euro a causa di rincari generalizzati su alimentari, bollette di luce, gas e acqua, riscaldamento, benzina, Rc Auto, trasporti e nettezza urbana. Praticamente tutte le principali voci di spesa delle famiglie che già questanno hanno visto lievitare senza controllo il costo dei prodotti di prima necessità di quasi 400 euro tra pasta (più 22%), pane, latte o formaggi (più 15%). A fare i conti, proprio nel giorno in cui la politica prova a rimediare allaggravio complessivo di 1.210 euro già subito questanno mettendo in cantiere un garante ribattezzato «mister prezzi», sono state Adusbef e Federconsumatori. Secondo le stime dei consumatori nel 2008 ogni famiglia infatti oltre a spendere 420-440 euro in più per mangiare, dovrà sopportare un costo aggiuntivo di 125-135 euro lanno per il riscaldamento. Sempre più oneroso anche viaggiare sia in macchina (120-130 euro in più il pieno) sia in treno dove laumento delle tariffe potrebbe incidere per altri 65-75 euro.
Per le bollette dellacqua, invece, il conto rispetto a questanno dovrebbe lievitare di 15-20 euro. Il tutto senza considerare le marcate differenze sul territorio che rendono lacquedotto di Livorno il più esoso (1,48 euro per metro cubo) dItalia mentre a Milano costa meno che a Roma. «Senza interventi drastici del governo», attaccano i presidenti dellAdusbef Elio Lannutti e quello di Federconsumatori Rosario Trefiletti, una famiglia media - con una casa da 90 metri quadrati, una sola auto, un solo conto corrente bancario e un reddito annuo sui 28.500 euro - si ritroverà a fare i conti con una maggiore spesa intorno ai 1.360 euro su base annua. Anche se - lasciano intendere - laggravio potrebbe essere anche più pesante, arrivando intorno ai 1.600 euro in caso di mutui a tasso variabile. Visto che per i 3,2 milioni di famiglie interessate il rischio è un ulteriore salasso su base annua, tra i 500 e i 550 euro nel caso di un finanziamento trentennale di 100mila euro e di ben 1.100 euro lanno nel caso di un mutuo trentennale di 200mila.
«Aumenterà tutto, dalla luce al gas, alla nettezza urbana, ai servizi bancari e assicurativi, alle tariffe dei trasporti pubblici, autostradali, trasporto locale, con incrementi che potrebbero essere controllati con una sana politica di controllo rigoroso di prezzi e tariffe e di maggiore concorrenza», ribadiscono Adusbef e Federconsumatori.
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