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Primarie, Musso si mette in gioco e trova subito i rivali

Primarie, Musso si mette in gioco e trova subito i rivali

(...) «Rimettere tutto e tutti in discussione» è il messaggio che, anche con le lettere dei lettori pubblicate sulle pagine del Giornale, sta lanciando la base. Attivisti che non vogliono più restare passivi, ma diventare attori di un partito che deve imparare a muoversi sul territorio. Magari partendo proprio da Genova 2012 e facendo scegliere lo sfidante di Super Marta ad eletti ed elettori con lo strumento delle primarie già collaudato dal centrosinistra.
La quota rosa
«Mai stata contraria ad un ipotesi del genere» commenta Raffaella Della Bianca, neo eletta in consiglio regionale con oltre 4mila preferenze raccolte soprattutto nel territorio comunale genovese. «Certo, da questo punto di vista siamo indietro rispetto al centrosinistra. Più che delle primarie vere e proprie sarebbe meglio creare un momento sullo stile degli Stati generali di Varazze che possa essere di confronto e di scelta del prossimo candidato».
La riflessione di Della Bianca si allarga all’ultima campagna elettorale del Pdl: «Bisogna fare più gruppo e confrontarsi», mentre sull’identikit del prossimo candidato del centrodestra a Genova, si defila ma rilancia: «La mia elezione al consiglio regionale è frutto di un lavoro di squadra coordinato da un vera e propria regia. Noi abbiamo una persona che potrebbe essere spesa come rappresentante per Genova: ne parleremo nelle prossime settimane». Anche al Lega Nord si è fatta timidamente avanti ma la capogruppo Pdl in consiglio comunale frena: «Non mi pare che abbiano conseguito un risultato tale da poter esprimere il sindaco».
Mister preferenza
Favorevole alle primarie il recordman Matteo Rosso, eletto in Regione con 6.400 preferenze (5mila delle quali raccolte in città): «Più candidature che arrivano dalla base non possono che essere positive - commenta -. Un momento di confronto utile a tenere alta l’attenzione delle persone per poi sviluppare una campagna elettorale più unita». Alla domanda se «mister preferenza» sarebbe disponibile a contarsi in una contesa interna risponde sincero: «Come ho già detto più volte non ho obiettivi che vadano oltre la Liguria. Non punta al parlamento ma su altri incarichi mi misurerei volentieri».
Il senatore «congelato»
Il più diretto interessato alla partita è il senatore Enrico Musso, anche lui senza allergie per le primarie: «In generale credo sia giusto - commenta -. È vero che al lato pratico per il Pdl si evidenzierebbero dei limiti: se dovessimo andare domani alle primarie bisognerebbe fare molta attenzione agli “amichetti dei capi bastone”. Si rischierebbe di premiare i capi corrente».
Con questo ragionamento Musso si mette in totale discussione: «È ovvio che io avrei solo che da rimetterci - precisa -. Il mio è un elettorato d’opinione e non di attivisti. Rischierei di rimanere fuori, ma andrebbe bene anche così perché è possibile evitare scelte dirigistiche che scontentano la gente: io sono stato indicato da Claudio Scajola che ha sempre fatto le scelte migliori possibili per la Liguria; ma è anche possibile che in futuro si possano avere capi meno illuminati». Con Musso il ragionamento si estende anche all’operazione Genova. Il gap evidenziato dalle elezioni di domenica e lunedì scorsi segnano un vantaggio per la Vincenzi di 44mila voti, mentre nel 2007 l’attuale sindaco la spuntò per appena 16mila preferenze: «C’è un partito poco aperto e mancano le occasioni di dibattito, tanto che le fughe in avanti sono frequenti perché non si riescono a condividere le posizioni. Parlo per primo visto che a volte corro io per primo». Poi c’è l’altra realtà da recuperare: «C’è uno zoccolo duro di militanti ammirevoli che vanno supportati e ascoltati». Un popolo che ha saputo coagularsi intorno a Sandro Biasotti e agli arancioni e che ora rischia di svanire: «A tutti loro dico che le porte della fondazione Oltremare sono spalancate perché sono una forza che non dobbiamo perdere al di là di quello che potrà essere il mio ruolo; ma è soprattutto il partito che si deve mettere a loro disposizione». E Musso chiude con una riflessione: «Io, come sempre, sono a disposizione del partito, ma il partito non si è mai mostrato desideroso della mia disponibilità».
La Lega: «Attenti alle scelte»
La Lega Nord ieri ha fatto le sue scelte: Francesco Bruzzone viene eletto in consiglio regionale a Genova, mentre a Savona entra Maurizio Tortarolo. Resta in consiglio anche Edoardo Rixi che lascia il posto di deputato allo spezzino Giancarlo Di Vizia. E sulle primarie, cosa dicono i leghisti? Edoardo Rixi non chiama a raccolta gli attivisti del Carroccio: «È il Pdl che deve vedersela al suo interno, scegliendo una persona motivata e soprattutto supportandola durante la campagna elettorale - dichiara -. La Lega è stufa della politica autodistruttiva del centrodestra».

Il Carroccio ha però le idee chiare su come impostare la prossima battaglia: «Un tavolo serio di confronto da aprire già nei prossimi mesi per studiare le alternative dando a noi il vicesindaco con delega alla moschea - continua Rixi -. Ed un avvertimento a Enrico Musso che deve pensare di essere più solo di quello che gli fanno pensare sia». A buon intenditor, poche parole.

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