Le «primarie» nascono su queste colonne

Le «primarie» nascono su queste colonne

(...) in questi giorni, abbiamo lanciato il dibattito sulla candidatura a sindaco di Genova. Proprio per non trovarci fra due anni a dire: «Potevamo pensarci prima».
E sapete qual è la cosa bella? Che c’è stata un’enorme passione e partecipazione del nostro popolo, dei lettori. Che sono stufi del monocolore rosso carminio che domina la nostra città. Che non ne possono più di vedere sempre le stesse facce. E che hanno voglia di vincere. Soprattutto, che hanno voglia di entusiasmarsi. E, con tutto il rispetto, l’entusiasmo non si crea con temi come il buco nella sanità. Soprattutto, se non si spiega perbene che è direttamente proporzionale alle tasse che paghiamo.
Quindi, eccole qui le «primarie». Virtuali, certo. Di carta, certo. Ma anche di lacrime (per le sconfitte) e sudore e sangue e speranze e passioni. Il nome su cui si discute di più è naturalmente quello di Enrico Musso, che è il candidato naturale a sindaco, ed ha capacità e preparazione uniche nel suo campo.

Ma si ipotizzano anche altri nomi: c’è chi pensa a Matteo Rosso, caterpillar delle preferenze e sempre in prima linea quando c’è da combattere; Raffaella Della Bianca ha lanciato l’identikit di Pierluigi Vinai, che può contare sul radicamento in mondi altri dal Pdl, soprattutto nel sociale, ed in quartieri diversi dai fortini moderati. Ma non è escluso che spuntino altri nomi o sorprese ulteriori.
Soprattutto, sarebbe bello se spuntasse una strategia. A me, almeno una volta nella vita, piacerebbe vincere anche a Genova.

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