Primarie Pdl, si parte da Palermo La base sceglierà il candidato sindaco

RomaLa Sicilia è da sempre un laboratorio politico decisamente avanzato in quanto a idee, sperimentazioni e alleanze. Talvolta questa tendenza degenera in inciucio, alchimia o bizantinismo, talvolta invece fa sì che la maggiore isola del Mediterraneo si faccia precorritrice dei processi che si svilupperanno a livello nazionale.
È quello che potrebbe accadere sul fronte delle primarie del Pdl. Qui tanto Giuseppe Castiglione che Domenico Nania - i dirigenti che gestiscono il coordinamento regionale del partito di Silvio Berlusconi - sono da sempre entusiasti sostenitori di questo strumento di consultazione diretta degli elettori. E mentre a Roma si discute delle modalità con le quali maneggiare uno strumento che, se mal gestito, farebbe scattare l’inevitabile rischio di taroccamento, a Palermo per le Comunali del 2012 i coordinatori fanno un salto in avanti e aprono le iscrizioni per le primarie.
«Le candidature del centrodestra per le prossime elezioni comunali a Palermo, sono aperte. Chi vuole farsi avanti lo faccia, saranno gli elettori a scegliere. Viva le primarie». dice il co-coordinatore regionale, Domenico Nania. «Le primarie – aggiunge – sono una soluzione tipica di cultura di centrodestra. Sono uno strumento indispensabile per i sistemi maggioritari come il nostro, io stesso nel 1997 ne avevo proposto l’adozione in commissione bicamerale ma poi quest’idea fu bocciata». Nania fa anche un bilancio del risultato siciliano dell’ultima competizione elettorale: «Si è votato in modo significativo a Ragusa dove si è dimostrato che se l’Udc gioca per vincere deve allearsi con il centrodestra, se invece vuole giovare al centrosinistra va da solo. Per noi l’Udc è un alleato naturale». Una notazione non casuale visto che uno degli obiettivi strategici in vista del 2012 è proprio il recupero dei centristi, co-inquilini nella casa comune del Partito Popolare Europeo.
Giuseppe Castiglione, a sua volta, annuncia che prima dell’estate verrà insediato un tavolo tecnico per stabilire in maniera più chiara come procedere alla scelta dei candidati. E aggiunge: «Io ritengo che le primarie possano rappresentare lo strumento di condivisione migliore, come dimostra quanto accaduto a Napoli, Milano e Cagliari dove ha vinto la spinta dal basso rispetto alle logiche verticistiche di selezione della classe dirigente. Il voto delle amministrative dice in maniera chiara che bisogna ridare la parola ai cittadini, che vogliono scegliere la classe dirigente, il capitano di una squadra, condividere e partecipare alle scelte».
Per quanto riguarda la rosa dei candidati, non c’è ancora un identikit definito del possibile successore di Diego Cammarata. In queste settimane sono circolati i nomi del senatore Carlo Vizzini, del rettore dell’Università di Palermo Roberto Lagalla, di Francesco Cascio, attuale presidente dell’Assemblea Regionale e di Francesco Scoma, che è stato in giunta con Cammarata.

Sul fronte opposto, invece, Leoluca Orlando non nasconde certo il desiderio di un ritorno al passato e l’ambizione di tentare una nuova scalata a Palazzo delle Aquile. Una scelta che, comunque, passerà sempre e comunque attraverso il vaglio delle primarie.

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