La Primavera è stata blucerchiata

(...) magie che iniziarono quel giorno e non finirono più. Da quella domenica e fino a metà maggio siamo tornati a goderci un calcio spettacolare e divertente. Anche il 17 febbraio per me abbiamo dato spettacolo e il gol di Maggio contro gli «altri», a tre minuti dalla fine, è una gioia che vale un anno di passioni. Poi quel pareggio con l’Inter che poteva essere una nostra vittoria. Non dimentico Accardi trasformato in un novello Hans Peter Briegel, come Campagnaro pronto a mordere le caviglie all’avversario. Le vittorie a Parma e nella Milano rossonera quando Cassano era fuori. L’Udinese eterna rivale per l’ Europa (ed eterna squadra che ci batte al momento della svolta) travolta a suon di gol. Fino a quel pareggio con la Fiorentina in 90 minuti che valevano la Champions. Ecco cosa valevano. La Champions: ricordiamo che ci siamo andati a tanto così.
Certo la seconda parte dell’anno non è stata altrettanto esaltante, anche se ho seguito (nonostante l’infausto cammino azzurro) con maggiore interesse gli Europei visto che era dal Pagliuca del 1994 che non vedevo un blucerchiato in nazionale per le massime competizioni. Degli ultimi mesi mi consola la notte del Siviglia e la qualificazione in coppa Uefa. Un piccolo record che nel 2009 si potrebbe trasformare in qualcosa di più.

Ma porto con me il grande slam della Primavera che la Regione snobba, ma noi tifosi no. Scudetto, coppa Italia e supercoppa. Nella speranza che quei ragazzi ci portino al grande slam al piano superiore. Non nel 2009, magari nel 2011 o 12.

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