Dal 19 al 23 maggio il Palais Dorotheum di Vienna propone una settimana d'aste contraddistinte da alta qualità e vasta scelta; sono in catalogo opere d'arte moderna e contemporanea, oggetti Jugendstil, argenti, gioielli e orologi. Alcuni nomi sono di grande spicco: Gustav Klimt, Fabergé, Josef Hoffmann, Lucio Fontana; si tratta di un viaggio attraverso le tendenze e il gusto dai primi anni del Novecento ai nostri giorni. L'asta di Arte Contemporanea, divisa in due sessioni con relativi cataloghi, avrà luogo il 20 maggio alle 18 e il 21 maggio alle 14. Nel vasto panorama di proposte va segnalata la presenza di Lucio Fontana del quale saranno venduti due importanti lavori degli Anni '50: «Concetto spaziale», 1955, (stima: tra i 550mila e i 750mila euro) un gioiello tra le tele classificate come «Pietre», dall'uso che l'autore fa di frammenti di vetro, simili a pietre lanciate sulla tela a «dialogare» con i buchi disposti entro lo stesso spazio. Barocco, anche per la ricchezza di materia pittorica in forte contrasto (nero e giallo vivo) e per la brillante inclusione di glitter luminosissimi, è il secondo lavoro dell'artista italo-argentino, un «Concetto spaziale» datato 1957 (700mila-1.000.000 di euro). Tra gli artisti diversamente interessati alla percezione visiva e al superamento della tela sono in catalogo Enrico Castellani, con una «Superficie» grigia, datata 1991 (180mila-280mila), Agostino Bonalumi (Bianco del 1978, stima 80mila-120mila euro) e Paolo Scheggi (90mila-120mila).
L'Arte Cinetica è rappresentata, oltre che dall'italiana Dadamaino (per la quale Dorotheum ha realizzato il record price nell'asta del novembre 2013), da Adolf Luther, Ludwig Wilding e Heinz Mack. Tra gli astrattisti l'autore irlandese-americano Sean Scully.
L'arte moderna è di scena il 22 maggio. Ricchissimo il catalogo: da Carl Moll, con «Vollmond über Wien (Blick auf Heiligenstadt)» (80mila-140mila euro la stima), a Alexei Jawlensky con «Junges Mädchen», 1906 (100mila-150mila) e poi Wassily Kandinsky con un acquerello datato 1918 (150mila-180mila) e Oskar Kokoschka con Die «Spitzenklöpplerin», 1933 (180mila-220mila).
Folta la rappresentanza italiana: Gino Severini con una «Natura morta con tulipani neri», 1916 (100mila-150mila); Giacomo Balla con «Feu d'artifice», 1916, traduzione grafica della scenografia concepita dall'artista per l'omonimo balletto su musiche di Igor Strawinsky in scena a Roma, al Teatro Costanzi, nell'agosto del 1917. In ambito futurista opere di Dottori, Prampolini, Fillia, Diulgheroff , Depero e Crali, del quale viene presentato il volumetrico «Medicante e Tabarin», 1931 (70mila-100mila). Tra gli altri italiani Gino Rossi, Massimo Campigli, Felice Casorati, Mario Mafai; una grande tela di Giorgio de Chirico, eseguita nel 1930: «Bagnante», molto vicina alla raffigurazioni di Renoir (100mila-150mila) e una pittura del toscano Marino Marini, «Il circo» 1958-'59 (400mila-600mila). Josef Hoffmann è protagonista dell'asta di Jugendstil del 20 maggio. La sua teiera progettata nel 1905 anticipa le tendenze moderne nella loro audace semplicità. Una coppia di sottobottiglia in malachite e coralli e la teiera, realizzati dalla Wiener Werkstätte, sono altri capolavori del periodo Jugendstil (stime 15mila-20mila, e 12mila-15mila euro). Nell'asta di argenti del 19 viene proposto uno straordinario oggetto: un'icona da viaggio Fabergé, regalo della nobiltà russa a un discendente dei granduchi russi Rurik.
Dal 29 aprile al 3 maggio nella sede di Milano di Dorotheum, in via Boito 8, sarà esposta una selezione delle opere d'arte moderna e contemporanea, di gioielli e orologi delle aste viennesi. Dorotheum organizza regolarmente giornate di consulenza per la valutazione di gioielli e orologi. I prossimi appuntamenti sono il 6 maggio a Roma e l'8 maggio a Milano.
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