Con il primo freddo muoiono due clochard

Giacomo Legame

Le temperature non sono ancora quelle invernali, anche se quella passata è stata una delle prime notti fredde delle stagione, ma già si contano le prime vittime delle nottate passate all’addiaccio. In barba ai proclami del sindaco Veltroni, che fa dell’accoglienza e dell’assistenza ai senza tetto uno degli capisaldi dell’amministrazione capitolina, due barboni sono stati trovati morti ieri mattina in due diverse strade della capitale: il primo in via Gallia, nella zona di San Giovanni, l’altro in via dei Castelli romani, al Tuscolano. Stesso destino per due uomini che avevano scelto il marciapiede per vivere. E che, come spesso accade, avevano preferito non chiedere aiuto alle strutture per l’emergenza approntate dal Comune.
È stato un passante, intorno alle 7,30, a trovare il primo senza fissa dimora riverso tra un marciapiede e la strada a due passi da piazzale Metronio. Ha chiamato subito il 118, ma quando l’ambulanza è arrivata, per l’uomo, senza documenti e dall’apparente età di 40 anni, non c’era più nulla da fare. Da qualche tempo era solito frequentare quella zona e i negozianti ormai lo conoscevano. Secondo il medico legale ad ucciderlo potrebbe essere stato un infarto. Verso le 9, al Tuscolano, i passanti hanno segnalato ai carabinieri la presenza di un uomo riverso a terra nei giardini pubblici. Sui cinquant’anni, probabilmente originario dell’Est europeo, per dormire il clochard aveva scelto un giaciglio un po’ appartato, seminascosto dalle aiuole. Non ce l’ha fatta a superare la notte, che certo è coincisa con un certo abbassamento della temperatura notturna. Saranno comunque le autopsie a stabilire le esatte cause dei due decessi, che ad un primo esame sembrano dovuti a cause naturali.
«Sono addolorata ed esprimo il cordoglio della città per le due persone senza fissa dimora morte. Purtroppo, sebbene non sia ancora arrivato in città il grande freddo, la situazione di rischio per persone debilitate dalla vita su strada è sempre altissima», è il commento dell’assessore alle Politiche sociali del Comune, Raffela Milano. Che aggiunge: «La tristezza è se possibile ancora maggiore perché siamo consapevoli della difficoltà di convincere tutti ad accettare un ricovero ed un’assistenza di emergenza, sempre possibile nelle strutture comunali. Roma ha anche quest’anno approntato un piano specifico per l’inverno, e sono decine le strutture attive per l’accoglienza notturna. Lo sforzo dell’amministrazione e delle associazioni di volontariato è infatti rivolto in primo luogo ad offrire accoglienza e riparo dal freddo a coloro che si trovano in condizioni di disagio estremo. La nostra sala operativa sociale è attiva 24 ore su 24 per raccogliere le richieste di aiuto o per intercettarle direttamente con le proprie unità di strada. Anche i cittadini possono aiutarci: l’appello è quello di chiamare la sala operativa sociale al numero gratuito 800.440022 per segnalare qualunque persona in stato di disagio».

Anche don Aurelio Fusi, dell’Opera Don Orione, commenta quanto accaduto nelle strade della capitale: «La morte di due senza tetto impone a tutti di lavorare con maggiore impegno per far sì che tragedie del genere non si verifichino più. E proprio per rispondere alle esigenze dei quartieri Tuscolano e Appio-Latino verrà presto un centro di accoglienza per senza tetto presso l’Istituto San Filippo Neri dell’Opera Don Orione».

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