Piero Pizzillo
A pochi giorni dallinizio del mega processo a carico dei 45 «aguzzini» (poliziotti, carabinieri, agenti della penitenziaria e medici), rinviati a giudizio per le presunte violenze fisiche e morali commesse sui no global arrestati durante il G8 e portati nella caserma di Bolzaneto, mentre in altri quotidiani si evidenzia la chiamata di 500 testimoni, dalle colonne de Il Giornale denunciamo che è già cominciata a scricchiolare paurosamente la tesi accusatoria. La notizia è fresca, di giornata. Risale a ieri, nellora in cui un giovane agente penitenziario, che aveva scelto di essere giudicato con rito abbreviato (in caso di condanna è prevista la riduzione di un terzo della pena), si è presentato dinanzi al giudice Maurizio De Matteis, per rispondere dellaccusa daver preso a schiaffi, per due o tre volte il manifestante toscano S. D. , così come da denuncia della vittima. Il gup ha ritenuto opportuno effettuare un riconoscimento allamericana. La guardia ha preso posto in mezzo a due cosiddetti «birilli», due colleghi, mai coinvolti in fatti del G8. Orbene D.S. non ha riconosciuto il poliziotto che era entrato nella sua cella e lo aveva schiaffeggiato. In pratica si è avuta una clamorosa smentita dellimputazione.
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