Finalmente ha segnato alle inglesi, da due anni non le riusciva. Ed è già un bel vantarsi. Poi ha vinto ed è un bel sentirsi. LInter vince il primo round con il Chelsea, dimostrando a se stessa di potercela fare. Si, round perché mai come stavolta una partita di calcio ha preso la forma di un match intenso e senza esclusione di durezze e rudezze.
Match corpo a corpo, molto fisico con quel brillio di tecnica, e buon calcio, che ti fa riconciliare con il pallone, a dispetto dei bla-bla da fuori giri, di certi striscioni sulle tribune(«Ustica, Piazza Fontana, Italicus
Mou ce lhai lalibi?». Macché, siete matti?) e delleterno brusio del pubblico di San Siro che anche ieri sera non accettava le decisioni dellarbitro, salvo far silenzio quando Samuel ha esagerato rischiando un bel rigore(Kalou a terra davanti a Julio Cesar). O forse due (Motta su Ivanovic).
Partita dominata dallo stile della due squadre. Il Chelsea ha giocato, tanto e talvolta bene, ma è stato troppo morbido sotto porta: una sventolona di Drogba sulla traversa, due-tre tiri di Obi, il gol di Kalou mirato con precisione da ricamo. LInter ha pensato solo alla sostanza: rude ai confini del rischio in difesa, generosa a centrocampo, immediata in attacco dove Milito ha messo solo tre minuti (con laiuto di Ivanovic) per far assaggiare il suo veleno e Cambiasso, nella ripresa, ha rispolverato listinto del goleador.
LInter va, ancora non si sa dove. Il Chelsea dovrà metter mano al suo motore.
Primo round, Chelsea ko LInter non ha più paura
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.