È un royalty show. Emanuele Umberto Reza Ciro René Maria Filiberto di Savoia si candida per le prossime elezioni. Scende in campo, corre da solo, per fortuna, dicono i malignazzi di corte e di fazione avversa, partecipa a questa maratona d’Italia che prevede molti concorrenti solitari e alla fine, come sempre accade, un uomo solo al comando. È l’ultima notizia che arriva dalla casa ex regnante. Ha dato l’annuncio Filippo Bruno di Tornaforte, il segretario nazionale del Movimento Valori e Futuro fondato dallo stesso Principe di Venezia e di Piemonte, il cui ex vicepresidente, Mariano Turriti, lo scorso anno, era ottobre, venne arrestato per mafia.
L’annuncio ufficiale, con presentazione del programma, fotografie, brindisi, manifesti, varie ed eventuali, verrà dato domani a Milano presso il Circolo della Stampa.
La lista Valori e Futuro, per la quale Emanuele Filiberto è candidato per la Camera dei deputati, ha preparato anche un film con il titolo, non del tutto originale ma in linea con l’insegna del partito, «Valori per il Futuro», non è ancora dato di conoscere le generalità del regista e degli interpreti, scontata la sceneggiatura, nulla si sa della colonna sonora.
Il principe comunque ci ha ripensato. Un mese fa aveva smentito qualunque notizia che lo voleva coinvolto nelle elezioni di aprile, respinti al mittente i tentativi di apparentarlo avendo già lui problemi con i parenti suoi, evitate trappole di liste ambigue anche se Di Pietro Antonio sta appicciandosi in queste ore, la sua Italia dei Valori potrebbe essere confusa con i Valori e Futuro, dove è scomparsa l’Italia ma certi valori non sono tutto nella vita ma nell’urna elettorale sì.
Rientrato sul suolo patrio, dunque, Emanuele Filiberto ha sciolto infine la riserva. È arrivato il suo momento, è l’ora del destino, basta con i balli di corte e le apparizioni di circostanza, tra labari e nobili decaduti e diseredati. Emanuele Filiberto vuole partecipare attivamente alla vita pubblica del Paese, ne ha comprese le mille difficoltà, del Paese più che della vita pubblica, ha chiesto consigli in famiglia, gli è stato detto che la monarchia è roba passata anche se vive e regna tra loro, ora tocca alla Repubblica, in tutti i sensi. Non ci sarà referendum, come ai bei tempi, anche se in pratica di questo nuovamente trattasi, o di qua o di là.
Ci mancava anche il principino, ha urlato il popolo. Ben venga il nobile sabaudo, hanno esultato i nostalgici, forse pensando che così facendo si potrebbe tornare a un passato remoto che è prossimo ma che, nell’insegna del partito, è anche futuro.
Tony Damascelli
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