«Non ho nessuna difficoltà a mettermi attorno a un tavolo con Carlo Masseroli e le opposizioni, ma il punto di partenza non è ideologico, bensì molto concreto». Così lassessore al Bilancio Bruno Tabacci risponde al capogruppo del Pdl che apre al dialogo sul tema dei conti del Comune e la cessione delle società partecipate. «Invece dei 48 milioni del tesoretto rivendicato dallex sindaco Moratti - aggiunge Tabacci -, ci siamo trovati 186 milioni di disavanzo potenziale che mette a rischio il rispetto del Patto di stabilità. Si può partire da qui per dialogare. Nel merito credo sia giusto porsi il problema di un municipalismo liberale che gestisce bene il denaro di tutti per pensare ai più deboli». Sottolineando che «in questo quadro si possono fare buone privatizzazioni, con procedure trasparenti e senza la superficialità degli ultimi anni». Per Franco DAlfonso, assessore a Commercio e Attività Produttive, «loperazione di risanamento che è sulle spalle della giunta Pisapia, tra vecchie favole e nuovi tagli, è realmente notevole: trovare almeno 350 milioni per risanare il bilancio corrente, metà dei quali dalle revisioni dei meccanismi di spesa e metà con nuove entrate e rendere possibile, con una gestione oculata del patrimonio e dei dividendi delle società partecipate, una ripresa degli investimenti, il tutto mantenendo il livello dei servizi offerti. È del tutto evidente che nessuna Giunta, senza una informazione chiara e precisa della situazione ed un appello ed una condivisione con tutte le realtà sociali, imprenditoriali e politiche della città, potrebbe riuscire in questa impresa». E quindi «sarebbe fondamentale - sostiene DAlfonso - che anche lopposizione fosse disponibile a fare la propria parte e a discutere, nel rispetto dei ruoli, le proposte che la giunta farà, lavorando eventualmente per migliorarle». Ma poi detta una condizione capestro. «Per far questo, però, sarebbe bene che Masseroli e i consiglieri dopposizione lasciassero la signora Moratti, travolta da un insolito destino nellazzurro mare dagosto, a inventarsi un improbabile nuovo ruolo politico».
E il sindaco Giuliano Pisapia conferma il suo ruolo nella riolta degli amministratori locali contro la manovra del governo.
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