Problemi anche alla Prius Un buco da 1,4 miliardi La Toyota crolla in Borsa

Richiamate 8 milioni di auto: Toyota stimafino a 1,4 miliardi di euro gli oneri legati alla maxi-operazione. Problemi anche ai freni della Prius dopo quelli al pedale dell'acceleratore

Problemi anche alla Prius 
Un buco da 1,4 miliardi 
La Toyota crolla in Borsa

Tokyo - Toyota stima tra i 170 e i 180 miliardi di yen (1,3-1,4 miliardi di euro) gli oneri legati al maxi-richiamo di vetture nel mondo per i problemi al pedale dell’acceleratore. In particolare, ha spiegato il direttore esecutivo del gruppo, Takahiko Ijichi, durante la presentazione dei risultati trimestrali, i costi del solo richiamo dovrebbero aggirarsi intorno ai 100 miliardi di yen, mentre altri 70-80 miliardi di yen sono imputabili al calo delle vendite correlato alla vicenda che ha colpito duramente l’immagine del marchio nipponico.

I modelli difettati Toyota richiamerà oltre 180mila auto in Gran Bretagna a causa del problema ai pedali dell’acceleratore che hanno costretto la casa giapponese a fare lo stesso per milioni di vetture in tutto il mondo. Come scrivono il Times, il Guardian ed il Daily Mail, Toyota intende richiamare 180.865 vetture. Un comunicato sul sito web del gruppo conferma la notizia dei richiami in Gran Bretagna, senza però specificare la cifra delle auto interessate. Secondo il gigante giapponese dell’auto sono sette i modelli che presentano problemi ai pedali dell’acceleratore: iQ, Aygo, Yaris, Auris, Corolla, Avensis e Verso.

I problemi alla Prius Toyota ha, poi, ammesso problemi al sistema frenante Abs dell’ultimo modello della Prius, l’auto ibrida più venduta al mondo, simbolo del successo del gruppo auto giapponese. La portavoce di Toyota Ririko Takeuchi ha detto che il gruppo ha riscontrato problemi di progettazione, corretti per le auto in vendita da fine gennaio, ma sta ancora cercando di capire come informare gli acquirenti dei veicoli prodotti in precedenza. Sono arrivate circa 180 segnalazioni di difetti del sistema Abs della Prius di terza generazione dagli Usa e dal Giappone, dopo i colossali richiami effettuati in tutto il mondo su otto modelli per un difetto al pedale dell’acceleratore.

Borse asiatiche giù Seduta prevalentemente negativa per le Borse asiatiche e dell’area del Pacifico, sulle quali hanno pesato i consumi inaspettatamente in calo dell’Australia e la disoccupazione in crescita ai massimi degli ultimi dieci anni in Nuova Zelanda. Ma i mercati dell’Estremo oriente hanno guardato con preoccupazione anche alle difficoltà del maggiore gruppo automobilistico mondiale, la Toyota, alle prese con il più grande richiamo di modelli per difetti gravi della sua storia. Al gruppo giapponese non è bastato annunciare un ritorno all’utile nel prossimo anno fiscale e una forte crescita di vendite negli Stati Uniti: il titolo è sceso a Tokyo del 3,53%, contribuendo alla chiusura leggermente in calo di tutto il listino nipponico.

Tre le altre piazze azionarie, è scivolata di oltre un punto e mezzo Hong Kong, mentre segnano solo una limatura le altre Borse dell’area cinese. L’unico listino in leggero aumento in Asia e Pacifico è quello di Seul, dove ha chiuso con una forte crescita Hyundai motor, in rialzo del 3,57%, che potrebbe approfittare delle difficoltà di Toyota.

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