da Madrid
«Voglio che mi guardiate bene in faccia, perché nei prossimi cinque mesi, io sarò il vostro incubo peggiore». Sono state queste le parole di Pilar Manjón, presidente dell«Associazione vittime dell 11-M», quando i presunti imputati sono entrati nellaula bunker. Tra misure di sicurezza eccezionali, il processo agli autori del più grande attacco terroristico a una democrazia occidentale, dopo quello dell11 settembre, è iniziato ieri presso la Casa de Campo, una sede distaccata dellAudencia Nacional. Quei quattro minuti di orologio, tra le 7,36 e le 7,40 della mattina dell11 marzo del 2004 che insanguinarono Madrid e fecero piombare lintera Europa nella paura del terrorismo islamico. Le dieci violente esplosioni a catena che polverizzarono quattro convogli carichi di pendolari e cambiarono per sempre la storia della Spagna. 191 persone furono orrendamente annientate, 1.824 riuscirono a sopravvivere. Lattentato attribuito a unorganizzazione ispirata ad Al Qaida precedette di tre giorni le elezioni legislative e ne influenzò il risultato finale con la vittoria di Zapatero.
Ora, a distanza di quesi tre anni, alla sbarra del tribunale supremo di Spagna ci sono 29 imputati: quindici sono marocchini, nove spagnoli, due siriani, un algerino, un libanese e un egiziano. I marocchini Jamal Zougam e Abdelmajid Bouchard sono i principali accusati: secondo il pubblico ministero hanno collocato loro gli zaini imbottiti di esplosivo sui treni. Mancano gli altri tre presunti esecutori materiali, che il 3 aprile del 2004 sono morti nellesplosione suicida durante il blitz della polizia in un edificio di Leganés, dove perse la vita anche un agente. Per sette imputati i pubblici ministeri chiedono un totale di 270.885 anni di carcere, tra questi cè lo spagnolo Suarez Trashorras, collaboratore fondamentale dei terroristi, che ha il record di accuse e da solo rischia 38.670 anni di galera. Sono previsti tra i 570 e i 680 testimoni, 23 avvocati dellaccusa e 26 della difesa, 98 periti, 98.226 pagine di documenti, quasi 50mila intercettazioni telefoniche.
Anche se fino a oggi gli inquirenti non hanno raccolto nessuna prova e il 59% degli spagnoli escludono un legame tra gli attentati e i separatisti baschi, lavvocato di Jamal Zougam chiamerà a testimoniare anche tre membri dellEta: si tratta di Henri Parot, Irkus Badillo e Gorka Vidal che furono arrestati undici giorni prima degli attentati a Madrid mentre guidavano un furgone carico di esplosivo Goma 2 Eco, un tipo molto simile a quello impiegato negli attacchi. Non sono stati accettati nella lista dei testimoni lex premier José Maria Aznar e lex ministro degli Interni Ángel Acebes. Fino a luglio si ascolteranno gli imputati e i testimoni, poi da ottobre è attesa la sentenza.
Giovedì mattina è stato Rabei Osman El Sayed, detto Mohamed legiziano, a essere interrogato per primo. Fu arrestato dalla polizia italiana nel giugno del 2004 dopo unintercettazione telefonica dove ammetteva di conoscere i «martiri» di Madrid. È sospettato di essere uno degli ideatori del massacro assieme ai marocchini Youssef Belhadj e Hassan El Haski e rischia 38.656 anni di carcere. Mohamed, dopo un iniziale rifiuto a rispondere alle domande del presidente della Corte Javier Gómez Bermúdez, ha accettato di controbattere solo al suo avvocato.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.