Processo Gea, Capello e Giraudo reticenti Da testimoni a indagati

All'udienza Moggi richiamato dal giudice: "Faceva segnali minatori con le mani all'ex ds della Roma". Poi il colpo di scena: l'ex allenatore e l'ex ad juventini indagati per falsa testimonianza

Processo Gea, Capello 
e Giraudo reticenti 
Da testimoni a indagati

Roma - La procura di Roma intende procede nei confronti di Fabio Capello a dell’ ex-dirigente Juve Antonio Giraudo per il reato di falsa testimonianza. Alla fine dell’udienza odierna del processo Gea, il pm Luca Palamara, considerando reticenti le testimonianze fatte in nel dibattimento, ha chiesto al tribunale la trasmissione dei verbali di udienza al fine di procedere. Il pm ha chiesto ai giudici la trasmissione del verbale di udienza con particolare riferimento, per quanto riguarda Capello, al suo trincerarsi dietro "i non ricordo e non so" e, circa Giraudo, per "le difformità delle sue dichiarazioni in merito alle modalità di rinnovo del contratto di David Trezeguet nel 2004" risultanti, per il pm, discordanti con quanto dichiarato dall’attaccante bianconero in una precedente udienza. Per Palamara oggi si è assistito "a un convitato di pietra fatto di reticenze. In questa sede chi è chiamato a testimoniare è obbligato a dire la verità per evitare che si facciano riferimento ai tam-tam e ai non ricordo". Nel chiedere la restituzione del verbale di udienza, Palamara ha fatto riferimento anche ad indagini che intende svolgere sulla parte delle dichiarazioni di Franco Baldini in cui si è fatto cenno ad altri procuratori sportivi che avrebbero esercitato pressioni su calciatori per l’acquisizione delle procure.

Le minacce di Moggi L’ex dg della Juventus Luciano Moggi, uno degli imputati al processo sui presunti illeciti della Gea, è stato ammonito formalmente, con minaccia di espulsione dall’aula, dal presidente della X sezione del tribunale Luigi Fiasconaro per dei segnali con la mano rivolti al testimone Franco Baldini, ex ds della Roma e attuale general manager dell’Inghilterra. Mentre rispondeva a una domanda su un colloquio avuto con Moggi nel 2001 in occasione di una cena di Natale della Federcalcio, Baldini si è rivolto all’ex dirigente bianconero, seduto accanto al suo difensore Marcello Melandri, e gli ha detto: "Luciano, hai diciotto avvocati, se mi lasci in pace... ho già dato con te". Alla richiesta di spiegazioni da parte di Fiasconaro, il teste ha dichiarato che il riferimento era ad alcuni atteggianti definiti come "soliti segnali minatori che mi sta facendo e che ha sempre fatto". Baldini stava palando di un colloquio in cui Moggi lamentava le difficoltà della Gea ad acquisire le procure dei giovani del vivaio giallorosso. Fiasconaro ha invitato tutti i presenti ad evitare gesti, battute e accenni di qualsiasi genere.

La replica "Mi scuso con la corte, ma devo dire che ho subìto di tutto per il solo fatto di aver lavorato". Così l’ex ds della Juventus, Luciano Moggi, si è rivolto a Fiasconaro che lo aveva ammonito per il battibecco con l’ex ds della Roma Franco Baldini. Moggi, che ha chiesto e ottenuto di fare dichiarazioni spontanee, ha ricordato il caso del passaporto falso al calciatore Alvaro Recoba che aveva come procuratore, prima del suo incarico alla Roma, lo stesso Baldini.

"La procura federale - ha detto Moggi - lo ha deferito perché Recoba fu trovato in possesso di un passaporto falso. Il 25 maggio del 2007 l’Inter è stata condannata e anche il dirigente Gabriele Oriali a sei mesi e poi la pena è stata mutata in sanzione pecuniaria".

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