Processo Mori Martelli accusa i Ros: «Ma nessun patto tra Stato e Ciancimino»

Sapeva che nella calda estate del ’92, dopo la strage di Capaci, c’erano stati dei contatti tra i Carabinieri del Ros e l’ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino «per fermare le stragi», ma, a distanza di diciotto anni, l’ex ministro della Giustizia, Claudio Martelli, respinge con forza l’idea di una «trattativa» tra Stato e mafia. L’ex Guardasigilli ha parlato ieri per più di due ore al Tribunale di Palermo nel processo a carico del generale Mario Mori e del colonnello Mauro Obinu, accusati di favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra per la mancata cattura del boss mafioso Bernardo Provenzano nell’ottobre del 1995, nelle campagne di Mezzojuso, nel cuore della Sicilia. Chiamato a deporre dai magistrati che rappresentano l’accusa, i pm Antonio Ingroia e Antonino Di Matteo, Martelli ritorna indietro nel tempo e ricorda il periodo «tra il febbraio del ’91 e il febbraio del ’93», quando ricopriva la carica di ministro. Si infervora quando i pm gli chiedono se fosse a conoscenza di una trattativa: «Se solo avessi avuto sentore di una trattativa di un pezzo dello Stato con un pezzo della mafia, avrei fatto l’inferno e l’avrei denunciato pubblicamente». Il generale Mori ascolta in silenzio le parole dell’ex politico, ma spesso dà segni di nervosismo, soprattutto quando Martelli ribadisce più volte che i Ros, nel ’92, agirono con «un comportamento di insubordinazione». Così, tra una pausa e l’altra del dibattimento, il generale sbotta fuori dall’aula: «Ma quale insubordinazione? Non andavo mica in giro senza delega? Non siamo nello Zambia! Martelli avrebbe dovuto rivolgersi alla Procura di Palermo, evidentemente se non l’ha fatto non era un buon ministro...». Ma Martelli, rispondendo ai difensori, ribadisce più volte di non avercela con gli ufficiali del Ros.

«Né Martelli né altri mi parlò mai di contatti con Ciancimino - ha affermato il vice presidente del Csm, Nicola Mancino, che nel ’92 era ministro dell’Interno -. Ho sempre escluso, e coerentemente escludo anche oggi, che qualcuno, e perciò neppure il ministro Martelli, mi abbia mai parlato della iniziativa del colonnello Mori di volere avviare contatti con Vito Ciancimino».

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