Francesca Angeli
da Roma
I centri di fecondazione assistita aprono le porte al pubblico per sostenere le ragioni del «sì» al referendum. Una ventina di laboratori, sparsi per lItalia, dove si effettuano le tecniche di procreazione in vitro organizzano da ieri al 12 giugno visite guidate per permettere ai cittadini di farsi unidea più chiara sullargomento in vista della consultazione popolare. Liniziativa è stata presentata a Milano dai Radicali promotori del referendum, Marco Cappato e Luca Coscioni e da cinque scienziati che insieme a Umberto Veronesi e Rita Levi Montalcini hanno lanciato il comitato per il sì alle modifiche alla legge 40. Tra i sostenitori del sì cè anche lUnione degli atei e degli agnostici razionalisti italiani (Uaar), che lancia una singolare iniziativa: «Via i crocifissi dai seggi elettorali, possono influenzare i votanti» , dicono. Tra i firmatari dellappello on line lastrofisica Margherita Hack, lex ministro Laura Balbo, il disegnatore Sergio Staino.
Ma se Gianfranco Fini ha deciso di votare tre «sì» e un no al referendum sulla fecondazione assistita Alleanza nazionale non lo seguirà. Il presidente di An nellannunciare la sua decisione aveva precisato che si trattava di una questione di coscienza e dunque di una scelta personalissima sulla quale lasciava piena libertà a tutti gli esponenti del partito. Ed infatti il partito è andato dallaltra parte scegliendo per la stragrande maggioranza di astenersi. Tocca a Maurizio Gasparri annunciare che su 97 deputati 80 hanno deciso di non andare a votare il 12 e il 13 giugno. «Si tratta di una presa di posizione chiara e nettamente prevalente allinterno di An - dice Gasparri -. La libertà di coscienza è un principio sacrosanto ma è altrettanto sacrosanto e importante sottolineare la forza di questo appello allastensione».
Al Senato la scelta dellastensione è in percentuale ancora più evidente. «Ben 40 senatori di An sui 47 che compongono il gruppo a Palazzo Madama, non andranno a votare e si stanno mobilitando nei loro collegi, con un crescendo di iniziative, per convincere i cittadini a fare altrettanto», annuncia il senatore di An Riccardo Pedrizzi osservando che «nelle sue carte fondative An aveva assunto una posizione inequivocabile sulla bioetica, con riferimenti anche al magistero e alla dottrina sociale della Chiesa. Quindi noi, ora, siamo coerenti con quanto dicemmo a Fiuggi. È strana la posizione di Fini, non quella dei senatori di An».
E a proposito di astensione il Comitato Scienza & Vita torna a difendere la legittimità del non voto di fronte alla tesi del professor Michele Ainis, ordinario di Diritto pubblico. Ainis sostiene che chi ha funzioni pubbliche e dunque anche i sacerdoti e fa propaganda per lastensione commetterebbe un reato punibile con la reclusione da tre mesi a sei anni, facendo riferimento sia allarticolo 51 della legge 352/70, sia allarticolo 98 del testo unico delle leggi elettorali per la Camera. Una tesi «giuridicamente non sostenibile» secondo il costituzionalista Marco Olivetti, componente del comitato Scienza & Vita. Ainis, ribatte Olivetti, «stravolge il significato letterale dellarticolo 98, nel quale si parla di induzione allastensione ma in un contesto dal quale si comprende chiaramente che linduzione deve consistere in un comportamento volto a coartare la libertà di voto dellelettore». In sostanza, spiega Olivetti, il comportamento sanzionato dallarticolo 98 si riferisce a una situazione di minaccia tesa «a ledere la potestà di autodeterminazione dellelettore» che nulla ha a che vedere con «la mera propaganda astensionista».
E intanto arrivano altre adesioni per lastensione.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.