Gian Maria De Francesco
da Roma
Lesito delle elezioni politiche del 9 e del 10 aprile è ancora materia di dibattito. Lesiguo scarto di 24.755 voti con i quali lUnione si è affermata alla Camera e la risicata maggioranza a Palazzo Madama (dove diventeranno fondamentali per la tenuta della coalizione i senatori a vita) lasciano ancora spazio a coloro che chiedono un supplemento di verifica.
Il catalogo delle contestazioni, daltronde, è ampio e parte dagli esposti-denuncia presentati da Forza Italia e Alleanza nazionale alla Procura di Roma per giungere alle elaborazioni della Frankfürter Allgemeine sui presunti voti mancanti. Il ministro dellInterno, Giuseppe Pisanu, ha difeso tuttavia a spada tratta loperato del Viminale sottolineando di aver preservato il suo dicastero dalle critiche e dalle strumentalizzazioni.
Roma indaga. La Procura della Repubblica della Capitale ha aperto un fascicolo, affidato al procuratore aggiunto Italo Ormanni, per fare luce sulle eventuali irregolarità che avrebbero caratterizzato il voto degli italiani allestero. Gli esposti presentati venerdì scorso dai tre eurodeputati azzurri Tajani, Antoniozzi e Zappalà e dal ministro Tremaglia allo scopo di sollecitare verifiche su errori e omissioni nelle circoscrizioni estere hanno indotto i magistrati a muoversi. Il fascicolo è per ora intestato «Atti relativi a» ed è privo di ipotesi di reato e di indagati. Per i pm sarà alquanto difficile poter effettuare accertamenti sulle schede elettorali degli italiani allestero, custodite a Castelnuovo di Porto. Ieri, infatti, sono stati proclamati anche i 12 deputati esteri (7 allUnione). Per poter compiere gli accertamenti i magistrati dovranno rivolgersi alla Giunta per le elezioni di Camera e Senato.
I conti non tornano. Il quotidiano tedesco Frankfürter Allgemeine ieri ha rilevato una discrepanza tra i voti alla Camera assegnati dalla Cassazione e quelli provvisoriamente conteggiati dal ministero dellInterno. La differenza non è insignificante. Si tratta di 150mila voti dei quali non si ha notizia. Il calcolo del giornale tedesco parte dai 38 milioni 153mila voti assegnati dalla Cassazione. A questi si sommano le schede nulle e le bianche, comunicate inizialmente dal Viminale (circa 1,1 milioni di voti) e si giunge a un totale di 39 milioni 249mila. Alla tornata elettorale, però, ha partecipato l83,6% dei 47.160.244 di aventi diritto, ossia circa 39 milioni e 400mila elettori. Allappello mancherebbero quindi proprio 150mila voti. «Se non ci dovessero essere indagini penali per il sospetto di frode elettorale - scrive il quotidiano - le contraddizioni resterebbero senza chiarimento», vista anche la lentezza procedurale della Giunta per le elezioni.
Lorgoglio di Pisanu. Il ministro dellInterno con una lettera aperta al Sole 24 Ore ha risposto alle critiche del quotidiano confindustriale che gli aveva rimproverato di non aver difeso abbastanza il suo dicastero dalla bufera del dopo-voto. «Ritengo di aver fatto quanto era doveroso da parte mia per preservare dalle polemiche unistituzione antica», ha scritto Pisanu aggiungendo che «per il resto» ha provveduto la Cassazione.
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