La Procura le ridà 180mila euro: torna a fare la maîtresse di lusso

La Procura di Roma le aveva appena restituito con tante scuse i 180mila euro che le erano stati sequestrati un anno fa dopo l’arresto per favoreggiamento della prostituzione, falso materiale e contraffazione di documenti, favoreggiamento all’immigrazione clandestina, ricettazione di carte d’identità rubate e sequestro di persona. Accuse che non le avevano impedito negli ultimi mesi di tornare libera e di rimettere in piedi il suo giro di squillo di lusso, attività più che redditizia. Quando gli agenti del commissariato Trevi Campo Marzio le avevano stretto le manette ai polsi nel febbraio 2006 quello ipotizzato era un grosso «scambio» di bellissime ragazze dell’Est piazzate con la complicità delle organizzazioni criminali d’oltreconfine nel mercato della prostituzione d’alto bordo, con tariffe a due e tre zeri. Anna G., 67 anni, o Arianna G., come compare su altre carte d’identità, la maîtresse d’oro di via del Corso originaria del modenese, è finita di nuovo nella rete della polizia. A bussare pochi giorni fa alla porta di un suo lussuoso pied-à-terre sono stati gli agenti della questura bolognese da tempo sulle tracce della «signora» e delle sue donne. All’ombra del Cupolone, grazie anche allo sblocco del conto corrente, lady G. aveva riorganizzato il giro, appoggiandosi ancora una volta ai collegamenti con gli amici nel Nord. Nella casa di piacere una montagna di documenti falsi (un’auto addirittura sarebbe intestata a una persona deceduta), agendine, strumenti sadomaso e ben 77 telefonini a cui corrispondevano altrettante utenze da poter contattare per fissare appuntamenti hard.

Nel 2006 erano stati sequestrati telefoni, preservativi, una sorta di libro mastro in cui erano annotati nominativi, appuntamenti e tariffe: da un minimo di 200 fino a 700 euro, metà destinato alle ragazze, l’altra metà alla maîtresse .

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