(...) ai massimi esperti italiani, nonché dal ritrovamento di un secondo proiettile conficcato nella parete della chiesa di Nostra Signora del Rimedio. Il pm Silvio Franz aveva addirittura svolto una ricostruzione della scena in piazza Alimonda, affiancato dai periti e dagli avvocati di parte, e alla presenza di Giuliano e Haidi Giuliani, genitori di Carlo.
La verità venuta a galla durante le indagini e il processo, compreso lincredibile ma documentato rimbalzo del proiettile contro un sasso lanciato dai manifestanti verso la jeep dei carabinieri, è sempre stata duramente contestata da esponenti della sinistra e da larga parte della stampa. Che invece in questi giorni esultano gridando alla verità rivelata proprio quando Placanica ripete quello che ha sempre detto, cioè di aver sparato in aria. E avallano persino la clamorosa gaffe di Placanica sullaccoglienza che gli avrebbero riservato i suoi commilitoni subito dopo la tragedia. Lex carabiniere ha detto infatti di essere stato festeggiato dagli altri colleghi, entusiasti per il fatto che aveva ucciso un no global, ma deve essersi dimenticato (non è stato lunico per la verità) che quella sera lui non è rientrato alla Fiera dove erano accampati i militari del Tuscania, né è tornato in una qualsiasi caserma. A meno che non si voglia pensare anche in questo caso a una grande montatura che avrebbe coinvolto magistrati, medici, infermieri e centinaia di testimoni, Placanica era ricoverato in ospedale dove si è svolto linterrogatorio con due pm.
Dopo le esternazioni guidati dalla sinistra radicale, guidata dalla mamma-senatrice Haidi Giuliani, ieri Francesco Lalla ha deciso di intervenire sulla vicenda. «La nostra posizione per ora - ha spiegato il procuratore - è assolutamente negativa, ma aperta a futuri apporti nuovi, credibili in termini procedurali per riaprire le indagini». Quindi quelli resi pubblici in questi giorni da Placanica evidentemente non sono «apporti nuovi». Non solo. Sembrano persino dichiarazioni sospette. Lalla crede che qualcuno abbia manovrato lex carabiniere di leva: «Le dichiarazioni di Placanica, per il tempo trascorso dai fatti, per il suo silenzio al dibattimento, per il momento prescelto (la Corte di Strasburgo si pronuncerà il 5 dicembre sul ricorso della famiglia Giuliani), non appaiono certamente come il frutto di una decisione autonoma e genuina». Insomma, la strumentalizzazione delle parole di Placanica sembra anche al magistrato una possibilità assai concreta.
Cè però chi non si accontenta. Lo stesso Placanica, ad esempio, che «non vuole sindacare su quanto dicono i magistrati, ma «tranquillizza» Haidi Giuliani e aggiunge: «Ora che ho iniziato a parlare non mi fermo. Mi rendo conto che più ne parlo e più ricordo altri particolari. Spero di poter lavorare insieme per fare uscire fuori la verità». E poi anche chi ricopre di autoelogi la categoria dei giornalisti che avrebbero fatto esplodere il caso. È Sandro Curzi, consigliere damministrazione Rai: «È confortante che, ancora una volta, grazie all'ostinazione degli organi di informazione - incalza lex senatore di Rifondazione - si riesca ad avere ragione delle verità ufficiali, a creare le condizioni perchè si possa fare giustizia, a sollecitare le pubbliche istituzioni a fare quanto possibile per fare luce su uno dei tanti misteri di cui è intessuta, purtroppo, la storia italiana in particolare dagli anni Sessanta ad oggi».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.