Politica

Procuravano neonati per tutti i gusti Costo: 120mila euro

L’organizzazione composta da cechi sgominata grazie a un giornalista che si è finto acquirente

Lorenzo Amuso

da Londra

Bambini comprati dalle madri naturali per qualche spicciolo e rivenduti nel resto d'Europa per oltre 100mila euro. Consegnati porta a porta, sedati durante i viaggi e accompagnati da certificati di nascita e altri documenti falsificati. Un orribile traffico di neonati architettato, e realizzato, da una banda di criminali della Repubblica Ceca. Clienti di questa crudele tratta facoltose famiglie prive di scrupoli e - si teme - anche pedofili.
Una rete di telefonate, scambi di email, losche trattative sul prezzo, fotografie di bambini venuta alla luce grazie a un reporter del tabloid Sun, che fingendosi interessato ad acquistare una bambina, è riuscito a entrare in contatto con la banda e raccogliere le prove per inchiodarla. Tutti gli incontri sono stati infatti filmati e registrati, consentendo così alla polizia di far scattare le manette. E ora è stata lanciata un'operazione su scala internazionale, promossa congiuntamente da Scotland Yard e dalla polizia ceca, per ritrovare gli altri piccoli, chissà quanti già venduti.
L'operazione investigativa del tabloid britannico prende il via quando alcuni suoi giornalisti, sedicenti trafficanti di uomini, vengono contattati da un individuo, di nome Petyo, che offre loro neonati. Una vendita a domicilio: Petyo assicura che può occuparsi di ogni aspetto logistico della compravendita: dai documenti falsi alla consegna - direttamente in Gran Bretagna - dei piccini. Il criminale fissa anche il prezzo: «Normalmente si tratta di 25-30mila euro, ma possiamo discuterne», dice. Dopo un frenetico scambio di messaggi telefonici, l'appuntamento viene organizzato lo scorso aprile nella città natale di Petyo, Cheb, dove il finto banchiere (un reporter del Sun) si presenta accompagnato da altri due giornalisti, presentati come suoi intermediari. L'indomani, in una zona industriale della città, alla presenza del capo dell'organizzazione, tale Mario, ai due intermediari viene mostrato un album di fotografie contenente decine di bambini. Basta scegliere.
Tra questi c'è anche una picccola di sei mesi, che soddisfa perfettamente l'identikit del finto cliente: giovanissima, capelli biondi, occhi azzurri e carnagione lattea. Ma le richieste economiche aumentano sensibilmente (55mila solo per la caparra), gli intermediari prendono tempo e ritornano in Inghilterra. La trattativa si complica, interviene Petyo che vola a Londra sotto false generalità (il passaporto indica Petr Zemianek), portando con sé altre fotografie. Filmato di nascosto il ceco mette in vendita un'altra infante, Karolina, «la numero sette» del catalogo, acquistata per meno di 5mila euro dalla madre, una ragazza ceca di 27 anni con la quale la piccola continua a vivere in attesa di essere ceduta al miglior offerente. Il valore economico dell'esistenza di Karoline, comprensivo di «documenti e consegna», è fissato sui 115.000 euro. Il reporter si accorda per un nuovo incontro, quindi informa la sezione anti-pedofilia della Metropolitan Police. Le forze dell'ordine inglesi, in collaborazione con i colleghi cechi, pianificano l'arresto della banda (Operation Kowloon). Al momento della consegna del denaro in un ristorante di Praga, entrano in azione 90 agenti armati, che oltre ad arrestare numerosi complici, riescono a mettere in salvo Karolina.

Ora gli sforzi degli inquirenti sono indirizzati nel ritrovare gli altri bambini meno fortunati di lei.

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