«Prodi ha tolto dalla Finanziaria i fondi Expo»

Gelmini: «La città in corsa per l’Esposizione grazie alla Moratti, che ha messo all’angolo il premier»

Maria Sorbi

La candidatura di Milano a ospitare Expo 2015 c’è. Ora mancano i finanziamenti. Fi chiede che le risorse siano inserite nella Finanziaria accanto agli stanziamenti necessari alla Lombardia per «fare da traino allo sviluppo dell’intero Paese». «Ci vogliono 10 milioni solo per le spese promozionali - spiega il parlamentare di Fi, Maurizio Lupi - Nella Finanziaria c’erano ma poi sono stati tolti. Mi auguro vengano reinseriti». Gli emendamenti degli Azzurri alla manovra economica punteranno quindi anche a ottenere i fondi per la manifestazione, insieme a ciò che serve per «far lavorare» Milano e la Lombardia. «Milano - dice Lupi - non ha mai chiesto la carità, ma di essere messa nelle condizioni di poter fare». Soddisfatta per la candidatura ad Expo 2015 anche la coordinatrice lombarda di Fi, Mariastella Gelmini, che parla di un «buon risultato» portato a casa grazie alla tenacia del sindaco Letizia Moratti. «Ha messo all’angolo Prodi che era attratto dalle sirene di Napoli e Torino». E d’accordo con la Moratti il direttore del Piccolo Teatro, Sergio Escobar, che aggiunge: «La cultura deve diventare per Milano laboratorio per l’elaborazione di un modello di sviluppo. L’Expo è l’occasione giusta».
L’occasione per sollevare la questione dei fondi a Expo è il banchetto anti Finanziaria in piazza Argentina. I rappresentanti degli azzurri urlano le loro ragioni, chiedono di «togliere il sorriso a Prodi, rimasto ormai l’unico a ridere», e protestano contro le 67 tasse stabilite dalla Finanziaria. Per strada qualcuno applaude, qualcun altro prende le distanze. Anche il presidente della Regione, Roberto Formigoni, si presenta al banchetto di raccolta firme. E, oltre a chiedere finanziamenti per Expo, ribadisce i suoi no: «L’effetto di destabilizzazione che la Finanziaria sta portando, è l’aspetto più negativo. La manovra è vissuta come punitiva dal Nord, scontenta gli elettori del centrosinistra e viene criticata da esponenti della maggioranza, i quali hanno presentato 2.900 emendamenti. Da parte degli stessi ministri che l’hanno firmata sono stati preparati 254 emendamenti». Da qui la considerazione che «il Governo pone la fiducia contro la sua stessa maggioranza». A parlare di clima di una Finanziaria “punitiva” è anche Maria Stella Gelmini: «Si penalizzano le imprese e si crea un clima di sfiducia nelle fasce più deboli». I banchetti sparsi in tutt’Italia contro la Finanziaria sono una sorta di riscaldamento in vista della battaglia in Parlamento.

Fi presenterà alla commissione Bilancio della Camera gli emendamenti su Milano e sulla Lombardia, «le grandi assenti dal testo della Finanziaria». Lupi si dice fiducioso su possibili convergenze e unità di intenti con i partiti del centrosinistra, ad esempio sulla richiesta di trasferire da Anas alla Regione il potere concedente per le autostrade regionali.

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