Roma - "E' stato concordemente convenuto che il capo della polizia, De Gennaro, sarà sostituito nel suo incarico al termine del suo settimo anno di mandato". L'annuncio del Presidente del Consiglio Romano Prodi dall'aula di Montecitorio, in diretta tv e subito nei flash d'agenzia e sui telefonini, arriva pochi minuti dopo l'attestazione di "fiducia piena che - dice il premier- gli ho manifestato in varie anche recenti occasioni". E' subito bagarre.
Casini: campagna di discredito In aula è Pierferdinando Casini a replicare parlando di "campagna di discredito subita dalla Polizia di Stato in quest'aula" di "destabilizazzione" delle forze di polizia, di "frattura gravissima", di "atto di arroganza che va stigmatizzato da tutti i deputati". Gli fa eco a tambur battente tutto il resto della CdL: il senatore Alfredo Mantovano (An) parla di "ulteriore danno al sistema della sicurezza", il suo collega Mantovano e i parlamentari di Fi, Leone, Fontana e Fallica, che denunciano "l'ennesimo tributo pagato alla sinistra radicale", l'Udc Maurizio Ronconi che ironizza "il capo della polizia lo sceglierà Prc". Maurizio Gasparri (An) e Roberto Maroni (Lega) "per una volta d'accordo con Casini", gridano all"esecuzione ordinata dalla sinistra radicale".
Cossiga: non c'è scadenza per il capo della polizia Tra i primi il senatore a vita Francesco Cossiga, ricorda, tra l'altro, che "non esiste scadenza per il capo della polizia" se non l'età della pensione (e per De Gennaro mancano ancora otto anni). Dalla maggioranza, eccezion fatta per Prc, tutti attestano stima e parlano di "cambio fisiologico". Al Viminale, dove si stava svolgendo la conferenza stampa per la presentazione del rapporto sulla sicurezza, quando sui telefonini arriva la notizia, tra i giornalisti crolla l'interesse per numeri ed emergenze, tutti sono chini a leggere le notizie.
De Gennaro sorride e tace Ed anche al tavolo dove, accanto al ministro Amato,
siedono il comandante dell'Arma dei carabinieri, Siazzu,
quello della Gdf, D'Arrigo, il viceministro Minniti ed il
capo della polizia, l'unico che sembra restare imperturbabile è
proprio lui, De Gennaro, che sorride, non sbircia i testi
d'agenzia che lo staff del Viminale fa arrivare sul tavolo. Che
al ministero si sapesse già quello che sarebbe accaduto, lo
avevano già capito i direttori che avevano avuto
un'anticipazione sul rapporto sicurezza in un incontro con il
ministro Amato, il viceministro Minniti ed il capo della
Polizia, subito prima della conferenza stampa: il ministro
voleva attendere il discorso di Prodi prima di iniziare, ma poi
i tempi lunghi del question time lo avevano costretto a
rinunciare.
Amato: ero al corrente Poi è stato lo stesso ministro a confermarlo:
"conoscevo la risposta di Prodi, ovviamente ne avevo parlato
ieri" con lui. Probabilmente la conosceva anche il capo della
polizia. E' da mesi che il tam tam delle voci lo incalza
segnalandolo come futuro direttore del Cesis o del del Sisde,
all'Onu, in qualche organismo dell'Ue. E di seguito si elencano
i papabili per la successione: il suo vicario Antonio
Manganelli, da un quarto di secolo al fianco di De Gennaro,
gradito a sinistra e a destra e soprattutto dalla polizia. Ma
anche il prefetto di Roma Serra, il questore Marcello Fulvi (ora
a Roma, prima a Bologna), il capo di gabinetto di Amato prefetto
Mosca, il responsabile dell'immigrazione prefetto Morcone, il
superprefetto della Calabria Luigi De Sena (vicino alla
pensione).
Il capo della polizia ed i suoi tacciono. E' un comunicato
del Viminale, al termine di un incontro tra il ministro e De
Gennaro, a stilare un comunicato in cui si parla di "polemiche
fuor di luogo" e di "soddisfazione per l'apprezzamento e la
fiducia" espressi dal premier a nome del ministro e del capo.
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