«Prodi non ha capito: la lotta al terrorismo si combatte in Irak»
12 Luglio 2005 - 00:00Mantovano: «Sì alla promozione della Direzione antimafia a Superprocura»
Fabrizio de Feo
da Roma
Onorevole Mantovano, dopo lattentato di Londra si sono moltiplicate le proposte anti-terrorismo, da un ministero ad hoc alladozione di leggi speciali. Partiamo da una premessa: è giusto sacrificare qualche libertà individuale per far fronte a una minaccia di questo tipo?
«Di una cosa sono certo: non ci sarà alcuna limitazione di libertà o di garanzia del cittadino. Ci sarà al più lestensione di misure già esistenti nella legislazione nazionale».
Che cosà dirà oggi il ministro Pisanu alla Camera?
«Lintervento del ministro ha il senso non tanto di proporre immediatamente un pacchetto di misure e di elencarle nel dettaglio quanto di fare il punto sulle vicende di Londra e ascoltare il Parlamento, ricevendo degli orientamenti di cui tenere conto».
Si aspetta una risposta bipartisan alle parole di Pisanu?
«Un consenso davvero allargato, se non lunanimità, sarebbe un buon segnale politico».
Prodi dice no al rifinanziamento della missione in Irak e aggiunge: non sta a noi fare proposte contro il terrorismo. Le sembra latteggiamento giusto per un candidato premier?
«Noi allopposizione siamo sempre stati propositivi. Quella di Prodi è una posizione soltanto apparentemente attendista. In realtà la difficoltà sta nel comporre le tante anime del centrosinistra nel quale accanto a posizioni ragionevoli ci sono le chiusure degli esponenti della sinistra più estrema».
Il centrosinistra manifesta solidarietà alle vittime di Londra ma rispetto allIrak conserva una buona dose di ambiguità.
«Mi chiedo: ma se dovessimo trovarci con Prodi leader cosa accadrebbe? Prima dice che non bisogna ritirarsi, poi non vota per il finanziamento che è un po come voler andare in auto senza mettere la benzina. Dobbiamo capire che in Irak cè la più alta concentrazione di terroristi al mondo e che quella è la frontiera nella lotta al terrorismo. Laggressione terroristica ha carattere globale ed è necessaria una risposta globale».
Veniamo alle proposte in discussione. Prorogare da 12 a 24 ore il fermo di polizia potrebbe essere utile?
«Sì, di fronte a soggetti con documenti contraffatti avere più tempo può favorire lidentificazione attraverso il contatto con il consolato».
In Gran Bretagna cè chi propone di archiviare per un anno i tabulati delle telefonate e delle e-mail. Uno schiaffo alla privacy o un sacrificio tollerabile?
«Bisognerebbe rimettere la questione alla sensibilità del Parlamento. Se si stabilisce un meccanismo non arbitrario né indiscriminato credo che la sicurezza nazionale debba prevalere. Le stesse fonti comunitarie fanno prevalere la tutela della sicurezza sulla privacy».
Che cosa pensa della possibilità di introdurre i colloqui investigativi?
«La norma che concede questa possibilità per organizzazioni criminali di stampo mafioso può applicarsi alla materia del terrorismo internazionale. Ma se è necessaria chiarezza normativa si può fare».
Crede allutilità di una magistratura «ad hoc» antiterrorismo?
«Penso a un decreto legge che estenda alla Direzione nazionale Antimafia la competenza di una nuova Superprocura. La novità potrebbe essere per i giudicanti avere un gip e un tribunale distrettuale che rappresenti una sezione specializzata nel terrorismo.