Tokyo - Dopo alcuni scivoloni e le dimissioni, poi rientrate, per la mancanza di fiducia al Senato, Romano Prodi torna a far sentire la propria voce sul tema della stabilità. Per farlo affronta il delicato argomento della legge elettorale, per cambiare la quale, secondo il capo del governo, occorre che tutti i partiti - o il maggior numero possibile di essi - si metta d'accordo. Nel corso di una conferenza stampa in Giappone il premier ha detto che sulla legge elettorale "è stato fatto un lavoro serio. Ho riferito al Capo dello Stato di tutti i passi compiuti e ovviamente ora è il Parlamento che deve andare avanti. Ma l'impegno che ci siamo assunti per valutare le compatibilità e le prospettive deve essere fatto con la maggiore rapidità possibile"
Per Prodi "è inutile sottostimare i problemi e le divergenze d'opinioni, ma ci sono più possibilità di quanto pensavo all'inizio di questa esplorazione: tutto sommato con il dialogo qualche barriera si demolisce". A chi gli chiedeva se veda nelle parole di Calderoli una coincidenza tra il piano della legge elettorale e quello della stabilità di Governo, Prodi ha risposto che "indipendentemente da quanto dice Calderoli, il valore della stabilità è fortissimo. Per questo cocciutamente insisto che non farò mai una legge elettorale che non abbia l'approvazione più ampia, perché altrimenti ricadiamo nella instabilità il giorno dopo.
Penso che di una legge elettorale buona, seria e duratura abbiamo bisogno tutti. Il problema della stabilità è un valore per tutto il Paese. Se avessimo avuto una stabilità di Governo saremmo il Paese leader in tutti i campi, perchè è terribile dover ricominciare tutto daccapo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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