Prodi vuol far affari in Cina e si dimentica dei diritti umani

Il primo ministro italiano in visita ufficiale in Cina non ha ritenuto di menzionare ai dirigenti politici cinesi il mancato rispetto, in quel Paese, dei diritti umani. Questa «dimenticanza» si spiega, probabilmente, con la volontà di non urtare la loro suscettibilità.
Va però ricordato che il mancato rispetto dei diritti umani coinvolge, nel pianeta Cina, anche la massa dei lavoratori: nessuna garanzia sindacale, orari di lavoro massacranti, lavoro minorile a tutto spiano, nessun rispetto per le garanzie ambientali e via di questo passo.
Inutile dire che queste condizioni contribuiscono fortemente ad abbassare il costo del lavoro in quel paese. Si può quindi concludere che il nostro Primo ministro, evitando di far menzione del mancato rispetto dei diritti umani, ha reso un pessimo servizio all’Italia produttiva che deve, invece, confrontarsi con i produttori cinesi marciando su un binario molto stretto di regole di ogni tipo.

Insomma, una ulteriore zavorra nello zaino di coloro che dovrebbero reggere il peso di una concorrenza spregiudicata ed aggressiva.

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