«Una goliardata. Una grande amicizia». Esordisce così Tullio Mazzolino, l'ex assessore comunale ai Trasporti e personalità di rilievo all'interno della Democrazia cristiana fino agli anni 90, parlando di Vincenzo Lorenzelli. Il volto, illuminato da ricordi scanzonati, non trattiene l'emozione quando racconta dettagliatamente del suo lontano incontro con l'ex presidente della Fondazione Carige, che non può non includere nel suo viaggio tra i personaggi che hanno reso grande la Liguria in campo politico, istituzionale ed economico. Dunque come dimenticare l'amico Vincenzo? «Infatti, non si può» esordisce secco Mazzolino. Una simpatia nata all'università che il tempo non ha mai interrotto: «Conobbi il professore Lorenzelli a seguito di una goliardata - inizia a raccontare l'ex assessore -. Come buona parte degli universitari ero socio della Cooperativa libraria universitaria Clu, che non avendo scopo di lucro vendeva ai soci-studenti i testi universitari con uno sconto. La mia iscrizione era motivata oltre che dal fattore economico anche dall'amicizia che mi legava al presidente della cooperativa Gian Luigi Blengino e al suo amico Lino Micucci. Quando venne indetta l'assemblea dei soci per approvare il bilancio e il rinnovo delle cariche sociali vi partecipai anch'io insieme ad alcuni studenti, miei collaboratori dell'associazione politica Ateneo Intesa. Parliamo dell'allora Dc degli universitari. Impossibile negare che oltre all'impegno politico svolgevo all'interno dell'ateneo una discreta attività fatta di scherzi e battute».
Consapevole della sua giovane età spesa tra impegni politici e spensieratezza, Mazzolino ricorda ancora quando «il presidente presentò il bilancio della Clu e diede la parola per la sua illustrazione al professore membro del consiglio di amministrazione della cooperativa in rappresentanza dell'università. Era un anziano insegnante di materie letterarie, cominciò con enfasi a illustrare in modo pomposo, ma non tecnico il bilancio della Clu. A discorso finito dissi ai mie amici: "adesso ci divertiamo", forte del fatto che avendo conseguito il diploma di ragioniere e frequentando la facoltà di Economia e Commercio mi ritenevo esperto in bilanci. Presi così la parola e in breve demolii l'intervento del professore, facendo osservazioni giuste e concrete. Blengino preoccupato, visto anche il supporto di un gruppo di studenti che era lì con me, pensò volessi fare un ribaltone nella gestione della cooperativa. Lungi da me. L'aspetto economico non mi ha mai interessato. Ho sempre privilegiato l'essere all'avere. Ma questa è un'altra cosa. Al termine dell'intervento mi avvicinò proponendomi di fare il sindaco della cooperativa e io accettai con buona pace di tutti». Una lunga introduzione quella di Mazzolino ricca di particolari che porta direttamente al momento in cui rievoca che: «Fu così che conobbi Lorenzelli, che era il presidente del collegio dei sindaci. Insomma una goliardata ci permise di diventare amici».
Lorenzelli, democristiano vicino all'onorevole Colombo non svolgeva però attività politica. Era soprattutto impegnato nella ricerca universitaria che lo portava spesso lontano da Genova. Vantava un curriculum notevole arrichitosi nel tempo. «Nato a Verona nel 1933 - svela Mazzolino - nel 56 si è laureato in chimica all'Università di Bologna. Ricercatore del Cnrs alla Sorbonne è diventato direttore di Ricerche del Cnr di Genova e professore ordinario di Chimica presso l'Università di Genova. Membro della Nazionale italiana di nuoto è stato campione primatista nei cento metri a farfalla». Una nota di colore, quella di Mazzolino che non dimentica che l'amico Lorenzelli è stato presidente della Fondazione Carige fino al 2007 «e un grande cattolico che ha operato nell'Opus Dei di Genova ricoprendo anche la carica di Magnifico Rettore dell'Università Campus Biomedico di Roma.
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