RomaMonti cerca di puntellare il governo. La crisi internazionale, lo spread che simpenna e i mal di pancia di mezzo Pdl impongono un faccia a faccia con il suo predecessore. Stamattina, infatti, il premier incontrerà Berlusconi che sarà affiancato dal segretario del partito, Angelino Alfano, e dalleminenza azzurra, Gianni Letta. Per il governo la stampella targata Pdl scricchiola da un po. Dozzine di parlamentari berlusconiani non votano i provvedimenti dei tecnici e quando lo fanno, lo fanno obtorto collo. Ecco perché urge serrare le fila e disegnare la road map da qui alla fine della legislatura. Alfano minimizza: «Un incontro normale tra il governo e chi lo sostiene. Non ha senso mollare adesso perché lemergenza non è finita». Sostenere di più il governo, magari entrando direttamente? No perché «abbiamo deciso fin dallinizio di non contribuire alla formazione del governo e non vedo il motivo per cambiare posizione», dice a Milano, alla presentazione del libro Detenuti dellonorevole Melania Rizzoli.
In ogni caso, presumibilmente il premier dipingerà la situazione; fosca: con la Grecia a un passo dal default, i rischi di un contagio e il terrore di dover pensare a unaltra patrimoniale. Monti cercherà di strappare a Berlusconi unassicurazione sulla vita. Berlusconi cercherà di convincere Monti che di troppe tasse si muore.
I paletti che il Pdl ha intenzione di mettere sulla strada del Professore sono noti: no alla patrimoniale, basta col mostro-fisco che rischia di ammazzare definitivamente il Paese, già in recessione. Non solo tasse, però. Nel menu dovrebbero entrare anche la giustizia, con il ddl intercettazioni, e la questione della governance Rai. Meno probabile si tocchi largomento frequenze tv. Lincontro - che Ignazio La Russa boccia senza appello («Non sarei andato a due giorni dai ballottaggi») - arriva dopo il grande freddo, calato circa un mese fa. Il 19 aprile scorso, infatti, era prevista una colazione tra il Cavaliere e il premier. Ma il pranzo saltò. Poche ore prima il governo incappò nel pasticcio delle frequenze tv. Lesecutivo presentò un emendamento che annullava il beauty contest e indiceva unasta per le frequenze. Peccato che Palazzo Chigi avesse modificato allultimo momento laccordo raggiunto sul tema, senza consultare il Pdl. Di lì a poche ore Berlusconi e Monti ne avrebbero presumibilmente parlato durante un pranzo che, tuttavia, il Cavaliere fece saltare. «Non voglio si pensi che vado a parlare di frequenze», fu la scusa ufficiale. Colazione che non fu mai consumata.
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