Tra oggi e la prossima settimana arriveranno altri pullman di profughi da Manduria (Taranto). A bordo 300 immigrati, di cui un centinaio diretti presumibilmente a Bresso come prima tappa. Qui saranno divisi in gruppetti di dieci o al massimo venti persone e verranno accompagnati nelle strutture comunali o negli alberghi. Ad ospitare gli stranieri che fuggono dalla guerra stavolta saranno i comuni delle tre province che finora si sono date meno da fare: Monza, Bergamo e Brescia. In questo modo si cercherà di rimettere ordine nei numeri dellaccoglienza, senza sacrificare solo alcuni comuni. In particolar modo si porrà rimedio al caso di Pieve Emanuele e della Provincia di Milano, che conta 150 immigrati in più rispetto al dovuto. «Man mano che arriveranno i prossimi flussi - spiega lassessore provinciale Stefano Bolognini - porteremo equilibrio nei numeri». Con gli arrivi di questa settimana, il numero degli immigrati ospiti della Lombardia supera quota duemila. Finora infatti ne sono stati accolti 1.993 e tra questi 1.666 si trovano ancora in regione. Gli altri, soprattutto tunisini, hanno lasciato le strutture di accoglienza e hanno fatto perdere le loro tracce. Le operazioni di smistamento saranno gestite dai tavoli provinciali, direttamente in loco. Il viceprefetto vicario di Milano, Francesco Russo, è stato nominato soggetto attuatore per l'individuazione e l'allestimento in Lombardia delle strutture necessarie all'accoglienza. «Finalmente si comincia a ragionare - commenta lassessore regionale alla Protezione civile Romano La Russa -. Non riceveremo più le telefonate da Roma in cui, da un giorno allaltro, ci viene annunciato il numero dei nuovi arrivi ma potremo gestire sul territorio lemergenza. E di sicuro così le cose funzioneranno meglio». Anci e Upi, cioè comuni e province, hanno dato la disponibilità e quindi ai tavoli provinciali si deciderà di volta in volta dove alloggiare gli immigrati, verificando la disponibilità delle strutture di ogni comune. Certo è che bisogna far fronte a chi si oppone allaccoglienza: prima Opera, ora la Valcamonica.
O meglio, i leghisti della Valcamonica: «Non possiamo essere trattati come una discarica della Lombardia - protesta il deputato del Carroccio Davide Caparini - A Montecampione accetteremo solo turisti e non profughi da mantenere a nostre spese».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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