Un programma Rai a Marrazzo Ma per ora non andrà in video

Vederlo in video di nuovo con il volto sofferente e i capelli rasati non sembra probabile. Almeno non in tempi brevi. Non è infatti nelle intenzioni dei vertici della Rai proporre a Piero Marrazzo di tornare alla conduzione di una trasmissione, né su Raitre né su altri canali della tv di Stato. Questo non vuol dire che la tv pubblica non riaccoglierà nei suoi uffici l’ex presidente della Regione Lazio, che per seguire la politica aveva preso un’aspettativa, ma gli verrà affidato un incarico redazionale più che un posto visibile dal pubblico. È questa la strada che si perseguirà e che viene confermata dalla Rai dopo che ieri sono circolate indiscrezioni, raccolte dal settimanale Diva e donna, sulla possibilità che all’ex governatore, trovato in compagnia di alcuni transessuali, venisse affidato un programma di prima serata intitolato Vox Populi. Secondo il giornale il talk si sarebbe ispirato all’Ultima parola, programma condotto da Gianluigi Paragone al venerdì su Raidue.
In effetti, parrebbe proprio strano che, in tempi stretti, la Rai possa mandare in video il giornalista. Benché la Corte di Cassazione abbia riconosciuto che Marrazzo è stato vittima di una imboscata da parte di carabinieri poi arrestati e che non ha commesso reati, è pur vero che la vicenda ha mostrato che il giornalista non gode certo di serenità d’animo. Al di là di ogni giudizio morale, l’ex governatore si è trovato coinvolto in una brutta storia che ha destato molto scalpore tra il pubblico che è poi quello che segue le trasmissioni televisive.
In ogni caso, il direttore generale Mauro Masi non ha ancora incontrato Marrazzo, che invece si è visto con i dirigenti dell’ufficio personale. Dovrebbe rientrare a viale Mazzini nelle prossime settimane: dalla Rai aveva preso un periodo di aspettativa nel 2005 per correre alle Regionali per il centrosinistra. Nelle sue intenzioni, se non ci fosse stato lo scandalo sessuale, c’era di presentarsi per un secondo mandato. Ora che la sua carriera politica si è chiusa, deve tornare a fare il giornalista: avendo la qualifica di caporedattore, è probabile per lui un ruolo interno a qualche trasmissione di approfondimento o di coordinamento nei telegiornali. Marrazzo dovrebbe incontrare il direttore di Raitre, Antonio Di Bella, la prossima settimana. Proprio sul terzo canale, prima di buttarsi in politica, conduceva il programma Mi manda Raitre, trasmissione al servizio del cittadino e volto a denunciare tutti i tipi di truffa. Poi lui ha truffato se stesso ed è rimasto invischiato in una storia di droga e amore mercenario che lo segnerà per tutta la vita. Comunque, si è preso una parziale riabilitazione con la sentenza della Cassazione. «Ero e sono una vittima e un testimone di quanto è avvenuto - ha detto l’altro ieri ai microfoni dei tg -. Ho sempre detto la verità. È importante che sia stato affermato dalla Cassazione. Mi sono assunto le mie responsabilità verso i cittadini e gli elettori dimettendomi per colpe che sono personali e che hanno coinvolto anche la mia famiglia».

Quando ha parlato delle sue figlie e della moglie, Marrazzo ha trattenuto a stento le lacrime, e il suo volto non nascondeva le sofferenze di questi ultimi mesi. «La mia è una famiglia splendida, mi sono sempre state vicine rispettando il mio silenzio e sopportando tutte le falsità dette». Poi ha aggiunto: «Sono pronto a rientrare in Rai, sono a disposizione dell’azienda».

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