Il progressive tiene ancora Banco

La storica band italiana inaugura questa sera la lunga estate del «Roma Rock Festival»

Simone Mercurio

Un percorso ininterrotto che dalla musica classica prende l’ampiezza compositiva e la dinamica espressiva, dal rock l’energia e la ritmicità, dal jazz la ricchezza armonica e l’improvvisazione. Questo era ed è il progressive-rock, questi erano e sono i leggendari Banco del Mutuo Soccorso, con la Pfm i padri italiani del genere. Saranno loro questa sera (ore 21) ad aprire il «Roma Rock Festival» alle Capannelle. Dal vivo erano e sono, precisi e inappuntabili, unendo capacità virtuosistiche a contenuto emotivo. Per i giovanissimi, basterà ascoltare l’ultimo disco live «Seguendo Le Tracce...», per rendersi conto da dove tanta musica di oggi trae spunto.
Seppur in ritardo rispetto al resto d’Europa il progressive arrivò anche in Italia alla fine degli anni Sessanta. Nacquero numerose band più o meno legate dalla stessa voglia di cambiare. Queste band furono a tutti gli effetti le «teste di ponte» che avvicinarono l’Italia al resto d’Europa. Tra queste una delle più attive e coerenti è stato proprio il Banco del Mutuo Soccorso con uno stile espressivo e comunicativo che ancora oggi porta la band sui palchi di tutto il mondo.

Proprio alle Capanelle (il 6 luglio 2002) il Banco del Mutuo Soccorso ha voluto festeggiare i suoi trent’anni di musica con un concerto speciale cui hanno partecipato in tanti: da Morgan dei Bluvertigo a Federico Zampaglione dei Tiromancino.

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