da Roma
«San Siro ha fischiato linno avversario? LItalia non ci vada più, il pubblico non la merita». Arriva a fine conferenza stampa, prima della partenza per Reggio Calabria, la proposta choc del tecnico della Roma Luciano Spalletti. I nostri politici (con qualche eccezione) e la Federcalcio si erano scusati di quanto accaduto allo stadio milanese, qualche dirigente aveva invece visto nel deplorevole gesto una risposta alle polemiche accese dal ct transalpino Domenech. Ieri Spalletti, che da tempo segue le partite azzurre dal vivo (ricordiamo le trasferte in Germania per i campioni del Mondo dellamico Lippi), ha offerto una drastica soluzione al problema. Che come ha giustamente sottolineato il rugbista azzurro Mauro Bergamasco dimostra «lassenza di una vera cultura sportiva, soprattutto nel calcio che ha una parte sana, ma anche un cancro che è più grande di quanto si possa pensare».
«Siccome non se ne può più di queste situazioni, io propongo che oltre alle scuse, se uno stadio fischia linno di una nazionale, in quello stadio la nazionale non ci giochi più - dice Spalletti, che affronta largomento spontaneamente e senza domande specifiche dei giornalisti -. A San Siro si fischia la Marsigliese? A San Siro lItalia non giocherà più, perchè quel pubblico non la merita. Di queste cose non se ne può più, mi danno molto fastidio, bisogna smetterla con questi comportamenti stupidi. Dobbiamo crescere e imparare».
Sembra quasi un appello in piena regola alla Federcalcio a interventi più drastici in occasioni di questo tipo, ma anche una «bocciatura» per i tifosi di San Siro, dove gli azzurri hanno sempre giocato partite importanti ed è la prima volta che accade un fatto di tale gravità. A Milano, tra laltro, Spalletti ha alzato i due trofei conquistati con la Roma e in entrambe le occasioni il pubblico interista ha accettato il giusto verdetto del campo e per di più lo speaker dello stadio ha irradiato alla fine gli inni giallorossi di Venditti. Probabilmente, lallenatore toscano non ha nulla di personale con il pubblico di San Siro, ma la sua condanna (giusta) ai fischi dellinno francese doveva fermarsi lì. La sua proposta provocatoria su un problema serio finisce per innescare una polemica di cui si poteva anche fare a meno.
Meglio allora parlare del match di oggi pomeriggio al «Granillo» di Reggio Calabria, campo sul quale iniziò (brillantemente) lavventura alla Roma di Spalletti. «Non ci avevo pensato, ma posso dire che ho imparato molto dallambiente e soprattutto dai calciatori che ho allenato in questi due anni».
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