Proposta di An: «Phone center chiusi dopo le 20»

Prima di tutto, d’ora in poi, dovrà cambiare l’orario di apertura che dovrà essere di dodici ore, ma fra le 8 e le 20 (con chiusura la domenica e nei giorni di festa). «Niente più phone center aperti a mezzanotte - spiega il capogruppo di Alleanza nazionale Roberto Alboni -, anche perché fra le 20 e le 24 si fa di tutto tranne telefonare. Chi vuole chiamare a fusi orari diversi può farlo anche al mattino e comunque i maggiori fruitori di questi centri chiamano in Medio Oriente e Nord Africa, cioè in zone che hanno al massimo quattro ore di differenza di fuso orario».


Le restrizioni però non finiscono qui: come già la Lega Nord, anche An chiede che per i centri di telefonia diventi obbligatoria un’autorizzazione comunale (valida per cinque anni e rinnovabile), ma in più aggiunge che fra un centro e il successivo non devono esserci meno di cinque chilometri e che comunque non ci può essere più di un’autorizzazione ogni 20mila abitanti. Ogni centro, poi, dovrà avere un registro telematico con tutti i dati su ragione sociale, autorizzazione, generalità del gestore e soprattutto con le generalità degli utenti.

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