Roma - Il consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge sulla prostituzione messo a punto dal ministro Mara Carfagna. Vendere il proprio corpo in un luogo pubblico è considerato fenomeno di "allarme sociale e come tale è reato e va punito", perfino col carcere, in eguale maniera fra chi la esercita e chi se ne avvale.
Puniti clienti e lucciole Prostituirsi nei parchi, nelle strade, in campagna sarà quindi vietato. Per i trasgressori, previsti l’arresto da 5 a 15 giorni e un’ammenda da 200 a 3 mila euro. Soddisfatta la Carfagna per la quale il ddl approvato oggi è "uno schiaffo durissimo al mercato della prostituzione, le toglie linfa. Come donna impegnata in politica e nelle istituzioni - ha proseguito - la prostituzione mi fa rabbrividire. Mi fa orrore, non comprendo chi vende il proprio corpo. Ma mi rendo conto che è fenomeno che esiste e che purtroppo non può essere debellato, come la drogà, e va contrastato". Il ministro ha tenuto a precisare che il provvedimento mira a contrastare la criminalità organizzata che sfrutta donne e minori e dà vita al triste fenomeno della tratta.
Prostituzione minorile Vengono inasprite le pene nella prostituzione minorile: chi compie atti sessuali con minori in cambio di denaro, anche senza pagamento e anche solo promesso, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni e con la multa da 1.500 a 6 mila euro. Lo prevede il ddl su "Misure contro la prostituzione" approvato oggi dal Consiglio dei ministri.
Carcere fino a 12 anni per chi sfrutta Il provvedimento poi punisce con la reclusione da sei a dodici anni e con il pagamento da 15 mila a 150 mila euro chi recluta o induce alla prostituzione minorile o chi trae profitto, anche solo nelle forme di favoreggiamento, dalla prostituzione di minori. Se il minore ha meno di 16 anni, la pena aumenta di un terzo a due terzi.
Rimpatrio per i minori Vengono inoltre introdotte nuove norme (sarà emanato un regolamento entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge) per il rimpatrio di minori, non accompagnati, che si prostituiscono. L’obiettivo è il ricongiungimento del minore con la propria famiglia. Si tratterà di procedure accelerate e semplificate. Il ministro per le pari opportunità, Mara Carfagna, ha assicurato che "non saranno rimpatriati quei minori per i quali non c’è convinzione di accoglienza nel proprio paese".
Primo intervento dopo la Merlin Carfagna ha tenuto a sottolineare che è dal 1958, dal varo della legge Merlin, che si "interviene per la prima volta" in tema di prostituzione. L’impianto dell’odierno ddl pone la "priorità" sulla prostituzione di strada che permette di contrastare lo sfruttamento della stessa prostituzione e la criminalità organizzata. Resta esclusa la punibilità della persona che esercita la prostituzione perchè costretta da violenze o minacce.
La Turco: "Manifesto ipocrita" Il ddl Carfagna è "un manifesto ipocrita e perbenista che non combatte lo sfruttamento e che certo non aiuta le donne ad uscire dalla prostituzione", attacca duramente Livia Turco del Pd. "È un provvedimento - prosegue - che parla alla pancia degli italiani, ma che non risolvere il problema e anzi ci riporterà di fatto alle case chiuse dove gli sfruttatori faranno ciò che vorranno".
Santanchè: stop raccolta firme contro la Merlin "Sospendiamo da oggi la raccolta delle firme per il referendum sulla prostituzione come segno di apprezzamento per il lavoro fatto dai ministri Carfagna e Maroni per mettere fine ai bordelli a cielo aperto e a questa nuova forma di schiavitù che colpisce soprattutto tante minorenni straniere". Lo dichiara Daniela Santanchè, presidente del comitato promotore del referendum 'Strade Protette' per l’abrogazione di alcuni articoli della Legge Merlin.
Luxuria: "E' un mostro giuridico" "Il ddl Carfagna è un mostro giuridico". Lo ha detto l’ex deputato di Rifondazione Comunista Vladimir Luxuria. "La prostituzione non è un reato - spiega Luxuria - eppure il ddl Carfagna prevede, per questo, l’arresto e l’ammenda, ma solo per chi la esercità all’esterno".
Di Pietro: "E' emergenza, daremo nostro
contributo" "Noi daremo il nostro contributo affinché questo ddl possa essere discusso ed esaminato, con gli emendamenti che eventualmente si rendessero necessari, in parlamento". Lo promette il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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