Prostituzione Ridotta in schiavitù per salvare il figlio di quattro anni

Un agghiacciante rito di iniziazione e la minaccia costante di far del male al figlio di quattro anni. Questa la realtà che si è trovata di fronte una romena di ventuno anni, appena giunta in Italia.
Il rituale è diverso, ma la storia è sempre la stessa. La ragazza è stata attirata nel nostro paese da un’amica ventiseienne, inseguendo il miraggio di un lavoro onesto. Invece è stata catapultata subito nella realtà: ridotta in schiavitù e costretta a prostituirsi dal fidanzato della connazionale, che faceva parte del drammatico piano fin dall’inizio.
Il giovane, Voetesi Gigi Valentin, anche lui 26 anni, è stato arrestato due giorni fa dagli agenti della polizia di frontiera romena, mentre cercava di lasciare la sua patria. Le indagini degli investigatori della squadra mobile, diretti da Vittorio Rizzi, però, sono partite a settembre quando, durante un controllo, è stato fermato un italiano di cinquantacinque anni, sorpreso in macchina con tre romene. Durante gli accertamenti è emerso che l’uomo ogni giorno accompagnava le donne da Castel di Guido, dove si prostituivano, a un appartamento in via delle Camomille, ad Ardea, dove le straniere venivano tenute segregate. L’italiano, al quale andavano 20 euro per ogni ragazza ogni giorno, venne subito arrestato per favoreggiamento della prostituzione, insieme alla sedicente amica della vittima, accusata anche di riduzione in schiavitù. Valentin, invece, riuscì a fuggire in Romania.
In quell’occasione la ventunenne raccontò tutta la sua odissea ai poliziotti, facendo il nome Valentin e della compagna e spiegando che i due avevano girato mesi prima un video di suo figlio di quattro anni, e con quello la tenevano legata a loro. «Il mio bimbo vive in Romania con la nonna - spiegò agli investigatori - ma loro mi dissero che se non avessi ubbidito, lo avrebbero trovato e gli avrebbero fatto del male».
La vittima parlò anche di un rito di iniziazione che aveva dovuto subire, il cui video registrato è stato ritrovato in un computer nell’appartamento di Ardea. Nel filmato si vede la poveretta, avvolta in un piumone, che viene trascinata per terra. «Noi ti facciamo morire e noi ti facciamo risorgere - le grida Valentin -. Quando tu avrai una nuova vita io sarò il tuo capo e avrò potere su di te». «Devi essere contenta di essere rinata», le dice ancora, sputandole e minacciandola di morte con un coltello.
Ma martedì pomeriggio la fuga dell’aguzzino si è conclusa. L’uomo, infatti, è stato rintracciato ai confini con la Romania da agenti locali, grazie alla collaborazione tra polizia romena e italiana.

Una sinergia, che ha già portato all’arresto in Italia di 281 romeni, 11 in Romania, 26 mandati di arresto eseguiti, 2 latitanti catturati e 46 stranieri estradati.
Ora per la ventunenne e per il suo bambino può davvero iniziare una nuova vita. La ragazza, infatti, è entrata a far parte di un programma di protezione, e finalmente potrà pensare a un nuovo futuro.

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