La prova decisiva sulle musiche del Gladiatore

Ai Giochi di Pechino, l’Italia di ginnastica ritmica scenderà in campo nel primo turno di gare, una «privilegio» poco gradito quando ci si deve scontrare con altre 11 squadre, anche se andò così pure ad Atene e la fortuna sorrise alle azzurre, seconde. La formazione è composta da Elisa Santoni, Elisa Blanchi, Fabrizia D’Ottavio e Angelica Savrayuk. Marinella Falca completa il quintetto per l’esercizio con cerchi e clavette. Daniela Masseroni scenderà in campo con le funi. Il 21 agosto, alle 22.30 italiane, le gare si apriranno con l’esercizio delle cinque funi, il più nuovo per le ragazze che hanno scelto la musica di Blood diamond. «La coreografia è molto danzata, veloce - spiega Emanuela Maccarani -, un mix di coordinazione, agilità e gesto tecnico. Bello da vedere, ma anche molto difficile da eseguire». Da sempre la Maccarani si confronta con le gigantesse di questo sport: le ragazze dell’est hanno un fisico inequivocabilmente più predisposto all’armonia e al gesto della ginnastica, ma le azzurre hanno imparato anche questo e con pazienza si sono fatte più levantine.

La perfezione che hanno raggiunto nel medagliatissimo «tre cerchi e quattro clavette» ne è l’esempio: sulle musiche del Gladiatore le farfalle spiccheranno il loro ultimo attacco il 22 agosto, un venerdì, sempre alle 22.30, ora italiana.

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