Ogni donna è un universo. Un mondo mutevole e sfaccettato dove entrare in punta di piedi e con il dovuto rispetto. Così si sono mossi Federico Piaggi e Stefano Citron, il duo che per la seconda stagione firma la linea di Gianfranco Ferré, partendo da un tabellone di disegni eseguiti con lindimenticabile segno grafico del maestro con cui hanno lavorato per molti anni.
«Abbiamo reso omaggio alla donna e a Ferré dal quale abbiamo appreso la poesia di abiti che da qualunque prospettiva li si guardi riservano sempre una sorpresa» dicevano gli stilisti mandando in passerella una collezione che avrebbe fatto felice lesigentissimo architetto. Protagonista una femminilità forte e raffinata che rimanda ai ritratti di Helmut Newton, ricca di grafismi e movimento: cappotti sottili come matite che si ammorbidiscono in una linea a uovo, gonne e pantaloni che scoprono un fluido spicchio plissé, pellicce in stripe di visone. Le zip diventano decoro, il blu si moltiplica nei revers, il purple rende lirici persino i vestiti da sera. Una donna star è anche quella disegnata da Maurizio Modica e Pierfrancesco Gigliotti per Frankie Morello: fa riferimento alliconica Joan Jett e come lei canta «I love rocknroll», sceglie blazer maschili dai colori fluo e camicia da uomo, non rinuncia al giubbotto a metà strada fra chiodo e bomber, alle borchie e ai pezzi college da brava ragazza anche se conosce alla perfezione la morale secondo cui le brave ragazze vanno in paradiso, le cattive dappertutto. Riferimento alle sovrapposizioni fotografiche di Jerry Uelsmann per Giorgiana Zappieri che nella collezione «.normaluisa» immagina un safari nel parco Etosha della Namibia ma in tono chic grazie a una scelta di colori come avorio, vaniglia e off white. Così le stampe esclusive deliziano con simpatici struzzi, gruppi di pieghe movimentano gonne e giacche, lecopelle accarezza il corpo in sottilissimi pantaloni. Ritratti di Grace Kelly e di Veronica Lake ma anche di nuove web star come Lana Del Rey si sono materializzati sulla passerella di Lorenzo Riva che si è ispirato alle atmosfere di «La fiamma del peccato» pellicola diretta da Billy Wilder nel 1944 e inserita fra i migliori cento film di tutti i tempi. Risultato? Spirito nuovo e attitudine bon ton per donne che adorano cappotti e caban in casentino optical, deliziosi tubini con baschina a cloche, stampe zebra e per la sera modelli in cady con inserti di pizzo effetto nude. Lorenzo Riva è stato recentemente acquisito dalla Hdc Holding con nuovi progetti di sviluppo. Atmosfera cinematografica anche nella collezione «Serpenti» lanciata da Bulgari negli anni Cinquanta e ultimamente rieditata con successo. Ora si sono aggiunte le borse presentate in questi giorni a Milano, sono declinate in materiali di pregio e chiuse con fermagli a testa di serpente.
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