La Provenza manda in buca il «paradiso» dei golfisti

Privacy tutelata dalle telecamere, stile di gioco monitorato dal computer e ogni comodità per una vacanza Vip

Fabrizio Graffione

Un hotel a cinque stelle lusso, con un centro fitness che aprirà i battenti fra qualche mese e sarà uno dei migliori in Europa, camere a settecento euro per notte, vialetti e giardini da girare con il cart elettrico e intorno una natura meravigliosa dove sono state ricavate 36 buche.
A una ventina di minuti dalla Croisette, sopra Cannes, nasce il prestigioso Four Seasons golf club Provence et Terre Blanches, vicino Tourrettes, paradiso degli appassionati di ferri, legni, drive, putt e green. Si tratta di una tenuta di 650 acri, tutti cintati e sorvegliati dalle telecamere per la privacy degli ospiti golfisti, inaugurato nel marzo dell'anno scorso, ma ancora in evoluzione grazie ad investimenti di alcuni milioni di euro della famiglia Hopp. Il resort consiste in 115 lussuose suite indipendenti e dal corpo centrale dove c'è uno dei migliori e rinomati ristoranti francesi che ha conquistato, all'esordio, una stella Michelin. I percorsi, ciascuno di diciotto buche, sono da campionato e nel complesso funziona una filiale della prestigiosa scuola David Leadbetter Golf Academy, la numero uno a livello mondiale. Tutto è pensato per i golfisti nei minimi dettagli. Il centro, oltre al driving range e al campo pratica per il pitch and putt, dispone di un rivoluzionario sistema denominato Biomecaswing. In sostanza, attraverso una serie di fotogrammi e prove su marchingegni elettronici, con l'ausilio del computer viene realizzata una diagnostica, un'analisi, una soluzione e un controllo, del proprio swing. Una specie di tecnologia applicata al corpo umano e alle leve realizzate ogni volta che si tenta di emulare Tiger Woods usata da campioni come Nick Price e dallo stesso David Leadbetter. Secondo l'istruttore, Jean Jacques Rivet, campione di golf d'Oltralpe, grazie a questo sistema si riesce ad ottenere stabilità, facilità e fluidità nello swing ottenendo un'alta velocità e accuratezza durante il colpo. Il sistema rivela anche eventuali posture sbagliate e corregge tutto l'assetto dei muscoli del giocatore.
Dalla teoria alla pratica.
Si comincia con Le Chateau, il campo lungo ben 6616 metri da coprire in 72 colpi. Il green fee costa 95 euro, ma sono tutti meritati. La buca numero uno è un lunghissimo par 5 con una leggera dog leg a destra in mezzo agli alberi con vista mozzafiato, dopo il drive, sul green difeso dai bunker. Le altre buche degne di nota sono la 6, un altro par 5 che attraversa il lago, dove il secondo colpo è da mettere a sinistra del fairway, poi la buca 10, par 4, con un altro lago sul fianco e i bunker a difesa del green, qui bisogna giocare corti e non rischiare, la buca 11, un altro par 5 in mezzo agli alberi rigogliosi dove il tee shot deve evitare il fiumiciattolo roccioso quando il fairway gira a destra, per i giocatori lunghi si tenta anche il secondo colpo in green, la buca 14, ancora par 5, difficile e bella allo stesso tempo, una dog leg a destra da giocare di potenza ma stando attenti al torrentello che difende il green, quindi la buca 18, par 4, dove a sinistra c'è pieno di bunker, mentre l'approccio a destra porta senza rischiare alla bandierina sul green.
L'altro campo, Le Riou, è lungo soltanto 6005 metri, par 72, da giocare con delicatezza.

La buca numero 1, par 4, esige un drive preciso, ma potente, sulla destra per arrivare col secondo colpo in green, la numero 4, par 5, è lunga e dritta, ma bisogna tenersi preferibilmente sulla destra e usare un ferro lungo per approcciare al green, la buca 6, un altro par 5, è spettacolare con gli alberi intorno al fairway, qui la mira del tee shot deve indirizzarsi verso il bunker di sinistra mentre il fairway pende a destra, alla buca numero 10, ancora par 5, è possibile pensare a un birdie, cioè imbucare in quattro colpi, tirando potente fra i bunker di sinistra e quello di destra, da dove si vede il green, quindi la buca 14, un insidioso par 3, da giocare con grande precisione, la buca 18, altro par 5, spettacolare con tee shot dall'alto dove si può sparare, ma attenzione al fiume a destra, verso il fairway e col secondo colpo, ancora in discesa, azzardare a prendere il green.

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