Provincia, il Carroccio alza il tiro: tre assessori e la guida di Asam

La giunta provinciale è dietro l’angolo. Questione di giorni. Guido Podestà ci sta lavorando e, dicono da Palazzo Isimbardi, tra venerdì e lunedì darà in pasto ai cronisti cognomi e deleghe. Poi, la riunione della prima giunta e la convocazione del primo consiglio. E anche se il neopresidente preferisce non dare conto dei colloqui, non entrare nei dettagli degli appuntamenti avuti con An e Lega - oggi e domani nuovi incontri a Roma con Silvio Berlusconi e con gli alleati - non è poi così difficile scoprire dettagli della squadra che per i prossimi cinque anni governerà l’amministrazione di via Vivaio. Dodici assessori uniti da un comune denominatore: recuperare il tempo perduto, i sessanta mesi che Filippo Penati non ha saputo utilizzare per dare alla Provincia sviluppo e benessere.
Sostantivi che sono leit motiv per l’amministrazione Podestà e che la Lega ha spalmato una mezza dozzina di volte nel faccia a faccia con il neopresidente. La Lega vuole però ancora «ragionare» sulle poltrone di Palazzo Isimbardi e dintorni. Che, altrimenti detto, significa tre posti in giunta - con inclusa delega alla sicurezza -, la vicepresidenza della Provincia e pure posti di peso nelle partecipate di via Vivaio.
Chi sono i futuri assessori del Carroccio? Stefano Bolognini, attualmente consigliere di zona; Leo Siegel, allenatore della squadra di calcio padana con alle spalle un passato di consigliere comunale Msi anni Settanta, e Gianbattista Fratus, già consigliere provinciale. Quali sono le poltrone di peso che la Lega mette sul piatto? Asam - incorpora BreBeMi e Pedemontana e Serravalle -, Fondazione Cariplo, Fondazione Banca del Monte e Fondazione teatro alla Scala. Insomma, il melieu di Palazzo Isimbardi. Commenta Massimo Corsaro, vicecoordinatore lombardo Pdl: «Il Carroccio alza la posta quasi nel timore di non trovare il giusto spazio che invece è stato riconosciuto e sarà riconosciuto dappertutto nelle giunte che si stanno formando, compresa quella di Milano».
Ma c’è un dato che Corsaro ha ben chiaro: puntare sulla guida di Asam significa governare una società con forte impatto sulla politica dei trasporti. «E proprio per questo - annota Corsaro - per l’impatto sui cittadini è giusto che le scelte rispondano a una sensibilità politica piuttosto che a quella di un tecnico».
Motivo che, dunque, spinge Alleanza nazionale sulla futura giunta ad autoassegnarsi la poltrona preferita: Trasporti, «anche se - avverte Corsaro - con Guido Podestà di deleghe non abbiamo ancora parlato». E per l’assessorato ai Trasporti, il vicecoordinatore Pdl indica Umberto Maerna, che è vicesindaco di Segrate e che è stato assessore nella giunta di Ombretta Colli. Con Maerna, continua Corsaro, «indichiamo anche un secondo assessore con Giovanni De Nicola»: per il capogruppo uscente di Palazzo Isimbardi si ipotizza la delega all’Ambiente.


E gli altri assessori? Nel toto-nomine ci sarebbero (condizionale d’obbligo) alcune certezze: Doriano Riparbelli, presidente NordCom; Fabio Altitonante, consigliere Pdl al Comune di Milano e Piero Bonasegale, vicepresidente di Cap Gestione. Ci sono poi le quote rose con Laura Mira Bonomi, sindaco azzurro di Turbigo, e la new entry del totonomine Maristella Cipriani, ex parlamentare europea.

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