Roma

Provincia, nasce il gruppo La Destra

Da ieri La Destra ha il suo gruppo consiliare alla Provincia di Roma. Al consigliere Alessio Nardini si sono infatti aggiunti Alberto Pascucci, che già da alcuni giorni era passato da Fi al gruppo misto, e Massimo Davenia, proveniente da An. L’arrivo dei due è stato ufficializzato nell’aula Placido Martini della Provincia, dal segretario nazionale del partito Francesco Storace, dal presidente Teodoro Buontempo e dal portavoce romano Fabio Sabbatani Schiuma. Per Pascucci, già presidente del consiglio a Palazzo Valentini, all’epoca di Silvano Moffa, quella di lasciare Fi è stata una scelta sofferta ma inevitabile: «È con grande rammarico che dopo quattordici anni di militanza politica ho fatto questo passo. È un momento in cui le forze di centrodestra non si capisce che valori inseguono. Storace e Buontempo hanno fatto una scelta precisa di campo».
Meno traumatico il passaggio di campo per Davenia, che ritrova Teodoro Buontempo «al quale sono particolarmente affezionato e che conosco fin da quando a 13 anni militavo nel Fronte della Gioventù. Ora potrò finalmente tornare a fare politica fra la gente. Dentro An qualsiasi decisione viene calata dall’alto, senza discussione. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è avvenuta con la presa di posizione di Storace contro Napolitano, che a Roma An, tranne pochi consiglieri, non ha esitato a strumentalizzare». «Queste adesioni testimoniano - afferma Schiuma - che su valori fondanti - identità, famiglia, tradizioni, - aggreghiamo personaggi importanti provenienti da altre forze politiche del centrodestra, e non siamo una semplice scissione interna ad An». Cresce dunque la Destra in vista dell’assemblea costituente del 10 e 11 novembre al palazzo dei Congressi a Roma, che prevede il saluto e la partecipazione di Silvio Berlusconi. Un appuntamento che la Destra considera importante anche per le prossime provinciali. Francesco Storace chiede infatti di fermare fino a questa data i giochi per la scelta del candidato del centrodestra a Palazzo Valentini: «Sul nome di Luciano Ciocchetti, in particolare, noi non poniamo un veto di carattere personale - afferma l’ex governatore del Lazio - ma un problema politico. L’Udc, di cui Ciocchetti è importante esponente, deve prima chiarire la sua posizione all’interno della Cdl, visto che sono mesi che Casini dice che il suo partito è fuori. Io vedo proprio le provinciali di Roma come il chiavistello per entrare a palazzo Chigi». Pausa, e poi Storace sillaba: «E per far capire al popolo stanco di Prodi che esiste un’alternativa, che per me ha un nome solo: Silvio Berlusconi.

La candidatura a Palazzo Valentini deve essere la punta di diamante e l’ariete dello schieramento politico che andrà a Palazzo Chigi».

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