Claudia Passa
da Roma
La conferma più autorevole è la mancata smentita della Procura di Roma. Dai primi giorni di agosto il nome di Antonio Fazio è iscritto sul registro degli indagati. Lipotesi di reato è quella di abuso dufficio nella scalata della Bpi alla Banca Antonveneta. E per il Governatore di Bankitalia sarebbe già pronto anche linvito a comparire, che nei prossimi giorni, forsanche nelle prossime ore, potrebbe essere recapitato al diretto interessato.
Pur priva del sigillo dellufficialità, lindiscrezione che ormai da settimane si rincorreva nei corridoi di piazzale Clodio ha preso forma nel pomeriggio di ieri. Senza troppa sorpresa, dal momento che anche nellufficio giudiziario capitolino il passo formale - a suo tempo segretato - è stato considerato «inevitabile». Ora manca il faccia a faccia di Fazio con i pm Achille Toro e Perla Lori. Ma se nei giorni scorsi sera parlato del 5 ottobre come termine entro il quale convocare il Governatore in Procura, sul punto cè chi non esclude che latteso interrogatorio (che potrebbe svolgersi a più riprese, probabilmente a palazzo di giustizia) possa slittare di qualche giorno, subito dopo una trasferta fuori città del procuratore aggiunto che ha seguito passo passo levolversi dellinchiesta.
Franco Coppi, legale non più in pectore del vertice di Bankitalia (nonché difensore di Francesco Frasca, capo dellarea-vigilanza), ha preso le distanze dalle indiscrezioni circolate nella giornata di ieri: «Non ho ricevuto alcuna notifica di provvedimenti e di inviti a comparire - ha commentato -, né tantomeno li ha ricevuti a Bankitalia il governatore Antonio Fazio. Lo apprendiamo dalla stampa. Se queste notizie fossero fondate, ciò evidentemente vuol dire che chi doveva custodire la notizia lha portata a conoscenza di tutti meno che dei diretti interessati». Dalle prime mosse pubbliche come difensore del Governatore, par di capire che lavvocato Coppi non abbia alcuna intenzione di alimentare la dimensione mediatica di un caso che per tutta lestate, e ancora oggi, ha visto giocata sui maggiori quotidiani nazionali una partita a scacchi non meno complessa e delicata di quella in corso nelle Procure di Roma e di Milano.
A segnare lavvio della ridda di indiscrezioni era stata, in mattinata, la conclusione dellinterrogatorio di Agostino Gambino, uno dei consulenti esterni di Bankitalia interpellati dopo il parere negativo allOpa di Gianpiero Fiorani su Antonveneta, messo nero su bianco dai funzionari della banca centrale. Il «giallo» sembrava a un passo dalla soluzione quando un investigatore, varcando la soglia dellufficio del procuratore, aveva dato a intendere che la notifica dellinvito a comparire fosse imminente. Forse solo una questione di ore. Ma quando venti minuti dopo sè allontanato dal palazzo di giustizia, la cartellina dellufficiale di polizia giudiziaria sembrava vuota. E sul punto le dichiarazioni di Coppi sono state piuttosto esplicite.
Nessun terremoto nel mondo politico: la notizia era tuttaltro che inattesa, e per i pochi che si sono pronunciati sè risolta come lennesima occasione per ribadire posizioni già espresse nelle settimane addietro. Nessun commento dal ministro Giulio Tremonti, che lasciando la sala stampa di Palazzo Chigi ha declinato le inevitabili domande scuotendo il capo e facendo un cenno negativo con la mano. E se negli ambienti della Bce liscrizione di Fazio al registro degli indagati viene definita «un fatto nuovo che verrà preso in considerazione», il ministro delle Politiche agricole Gianni Alemanno (An) dà voce al fronte degli anti-fazisti: «I nostri timori si stanno avverando. Spero che sia per iniziativa del Governatore, sia per iniziativa della politica si riesca a porre fine a questa situazione divenuta ormai insostenibile». In campo avverso, il senatore Luigi Grillo (Fi) ricorda che lavviso di garanzia (eventuale) è «un atto compiuto a tutela dellindagato e non può essere considerato da alcuno un anticipo del giudizio di condanna».
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