Che senso ha affrontare un problema gigantesco quando manca solo un anno alla fine della consiliatura? E perché non lo si è fatto negli 11 anni precedenti? Stiamo parlando dellemergenza abitativa e dellincredibile ritardo con cui il Campidoglio ha adottato un provvedimento che nei fatti risolve ben poco, quasi nulla. Il timore è che nemmeno i 105 milioni di euro stanziati dal governo e la proroga degli sfratti, che pure tutti hanno apprezzato, serviranno allo scopo. Ed è soprattutto su questo che si sono concentrate le riflessioni di Alleanza nazionale. «Il Comune ha adottato una delibera per lemergenza case con grave ritardo - spiega Sergio Marchi, capogruppo di An - la città laspetta da più di un decennio e Veltroni si accorge solo ora della gravità della situazione». Ma non è solo una questione di tempi, perché Marchi non riconosce nessun merito alla delibera approvata ieri: «Si tratta di un provvedimento incompleto, sostanzialmente un libro dei sogni - aggiunge il capogruppo - che non indica né le risorse né i percorsi certi per giungere a una soluzione». Lesponente di An ricorda che «quando fu approvato il Piano regolatore chiedemmo, inascoltati, di assegnare delle zone adatte a questo scopo». Una curiosità. Questa proposta di An fu sottoscritta anche dal consigliere delegato dal sindaco allemergenza abitativa, Nicola Galloro, eppure fu stracciata lo stesso. Ovviamente per risolvere il problema dellemergenza abitativa non basta costruire case, e questo a Marchi non sfugge. «Occorre affrontare il problema del mercato degli affitti, che provoca serie difficoltà anche ai ceti medi sfrattati - sottolinea il capogruppo - e per farlo cè bisogno di un serio canone equo-solidale». Detto questo lattenzione si sposta su un altro punto importante: quello delle graduatorie. «Il sistema delle graduatorie, che riguarda le fasce più deboli, è stato gestito male e con poca trasparenza - afferma lesponente di An - visto che non si sono ancora capiti quali siano i criteri di assegnazione e perché la graduatoria generale non scorre mentre quella dei residence e quella speciale sì, anche se noi non ne si capisce come». Tutto ciò per giungere ad una ovvia conclusione: «Il nostro voto negativo in aula nasce dal fatto che questa delibera è tardiva, insufficiente e velleitaria».
Opinione condivisa anche da Marco Marsilio, consigliere comunale di An, che sottolinea un aspetto sottovalutato. «Il problema dellemergenza casa si sta affrontando su un calcolo del fabbisogno risalente agli anni ottanta - spiega Marsilio -, il che vuol dire che in questi anni non è stato fatto un nuovo conteggio per aggiornare il dato». Dunque la delibera approvata, se pure fosse utile, non lo sarebbe per tutti. Marsilio lancia unaccusa: «Dal punto di vista urbanistico questa delibera è scandalosa - sostiene il Consigliere di An - perché è in deroga al piano regolatore approvato appena due anni fa». Infine Marsilio, insieme a Luca Malcotti, anchegli consigliere di An, lanciano una proposta, di cui la delibera accenna appena.
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