Psicofarmaci alla figlia e poi tenta di uccidersi

da Firenze

Era depressa da tempo, e l’altro giorno ha deciso di farla finita trascinando con sè la figlioletta di quattro anni. Così ha ingerito una massiccia dose di psicofarmaci, dandone subito dopo la stessa quantità alla sua bambina.
È successo a Fucecchio, in provincia di Firenze.
Il dramma si è consumato nell'abitazione in cui la donna, 34 anni, separata, viveva con la bambina. Dopo aver compiuto il folle gesto, la mamma ha adagiato la piccina sul letto ed è uscita, dirigendosi a San Miniato (Pisa). Qui è svenuta, ma ha avuto il tempo di dare l'indirizzo di casa e di avvertire alcuni passanti di ciò che aveva fatto. Immediato è scattato l’allarme.
I vigili del fuoco, insieme all'ambulanza del 118, seguiti dai carabinieri si sono precipitati a Fucecchio, hanno abbattuto la porta d'ingresso dell'abitazione e la piccola, trovata priva di sensi, è stata trasportata d'urgenza all'Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze, dove è ricoverata adesso in gravi condizioni nel reparto di Terapia intensiva: la sua prognosi è riservata. La madre, arrestata per lesioni gravissime, è piantonata invece all' ospedale di San Miniato Basso (Pisa) sede dell'unità di psichiatria dell' Asl di Empoli.dell'Ospedale Civile di Empoli.
I medici del Meyer intanto stanno svolgendo accertamenti sulla piccola anche per capire la quantità del farmaco (un medicinale per la schizofrenia) che la madre le ha fatto ingoiare. Ma c’è una certa fiducia: nei prossimi giorni i dottori potrebbero effettuare un primo tentativo di risvegliarla e quindi di farla iniziare di nuovo a respirare autonomamente.
«La prognosi rimane riservata e, al momento, le condizioni della bambina sono stabili. Ma siamo moderatamente ottimisti. Adesso è sottoposta a ventilazione meccanica, che potrebbe essere interrotta fra 24-72 ore, al massimo fra cinque giorni», spiega il primario del reparto di rianimazione Lorenzo Mirabile.
«Per il momento - aggiunge Mirabile - non sembra che la piccina abbia subito grossi effetti collaterali. Già da domani (oggi per chi legge, ndr) potremo provare a risvegliarla: adesso la teniamo sotto sedativi.

Stiamo monitorando il suo apparato circolatorio e fino a quando non ci sarà un riscontro laboratoristico sul dosaggio di farmaci assunto - ha continuato il professore - non possiamo sapere qual è il livello di tossicità presente nel suo sangue».

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