La pubblica amministrazione? Sarà riservata agli immigrati

AmsterdamC’è chi vuole chiudere le porte agli immigrati e chi ne vuole aumentare il peso nella pubblica amministrazione, anche a costo di impedire ai propri cittadini l’accesso alla professione: addio alle speranze degli olandesi di una rapida carriera negli enti locali, il comune di Amsterdam vuole rispecchiare la composizione multietnica del Paese e riservare agli extracomunitari, per i prossimi due anni, tutti i posti da dirigenti.
La proposta è della coalizione che guida la giunta comunale di Amsterdam, formata da laburisti e Verdi. Il loro obiettivo è arrivare ad avere il 27% di immigrati extracomunitari a capo dell’amministrazione locale entro il 2011. Perché, ritiene la maggioranza che governa la città olandese, la pubblica amministrazione locale deve rispecchiare la reale composizione etnica del Paese. E in Olanda gli immigrati extra Ue sono circa il 30% della popolazione.
Via libera quindi alle corsie preferenziali per gli extracomunitari. Oggi, gli immigrati che occupano posti da dirigenti nel comune sono il 21%, e per aumentare il loro numero il comune dovrà ricorrere ad una misura che ha già fatto gridare alcuni alla discriminazione contro i bianchi: dovrà chiudere i concorsi a tutti gli olandesi e agli europei e bandirli solo per gli stranieri provenienti da altri Paesi.
L’idea della maggioranza è stata però criticata da più parti. Anche da alcuni degli stessi laburisti, secondo cui si tratta di una forma di discriminazione contro i cittadini olandesi, ed occidentali in generale, vietata dalla Costituzione.
Per l’opposizione, riservare i posti sarebbe un passo eccessivo e al momento «non c’è motivo di prendere una simile iniziativa».

Inoltre, per il partito di centro-sinistra D66, la proposta è una forma di «discriminazione in positivo», ingiusta perché non si può ottenere un posto di lavoro solo per le proprie origini.
Quello che si potrebbe fare, ribattono gli scettici, è tenere aperti i concorsi a tutti ma dare il posto agli immigrati in caso di parità, una norma che in Olanda già esiste nei concorsi pubblici.

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